Il mercato green è in crescita in Italia e si registra un boom di investimenti grazie ai fondi esteri, in particolare quelli francesi.
Il mercato green in Italia è in forte crescita, soprattutto grazie agli investimenti dati dai fondi esteri, in special modo quelli francesi. Sono pronte ad investire nel mercato italiano anche molte eccellenze e assicurazioni, pronte a siglare accordi miliardari.
Energie rinnovabili, chi sono i maggiori investitori per il mercato green italiano
L’Italia è considerata il Paese del sole, è una nazione che punta molto sul settore delle energie rinnovabili ed ha dei prezzi altissimi per quanto riguarda l’elettricità, per questo sono molti gli investitori che si stanno muovendo, portando i loro capitali in Italia.
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Il mercato delle rinnovabili è già molto ampio, con aziende grandi come Edison, Eni, Acea e Enel, solo per citarne alcune. Sono poi moltissimi gli attori del settore privato che si stanno interessando al mercato green italiano. Già lo scorso dicembre Edison ha aperto il capitale Edison Renewables al Crédit Agricole, investendo 1 miliardo e ottenendo il 49% della società italiana, lavorando per aumentare la potenza eolica e fotovoltaica.
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Il gruppo Edison ha assicurato che non perderà il controllo industriale e di governance e che guiderà lo sviluppo sviluppo delle energie rinnovabili, continuando a seguire gli obiettivi di decarbonizzazione. Anche Ardian, una società con sede a Parigi, investirà con A2A 1,5 miliari di euro, per concedere beni a Powergeneration. Acea, invece, ha stretto un accordo con il partner francese Suez, per una società con capitale gestito al 65% dalla società italiana per la commercializzazione del prodotto sul mercato italiano captive di Acea.
Anche le IPO registreranno un forte successo e, oltre a Eni, sarà l’anno di De Nora, gruppo Snam, per valorizzare l’idrogeno verde e Enel, che punterà sulle colonnine elettriche. Gli investitori italiani, però, non sono così coraggiosi per investire in una realtà dai rischi elevati come quella italiana, per questo c’è molto più spazio per i fondi esteri.