Progetti innovativi e grandi progressi in atto per il Green in Italia. I nostri progetti hanno attirato l’attenzione dell’Europa. Via ai fondi.
L’Italia è certamente considerata il Paese del sole dal resto d’Europa e in molti stanno puntando gli occhi sul grande impegno di energia rinnovabile. Soprattutto dalla Francia arrivano grossi investimenti che porteranno altre grandi opportunità.
Si tratta di un’occasione da parte delle aziende di moltiplicare la propria potenza e quindi di ingrandirsi e accedere a un posto migliore sul mercato globale. Ad essere in gioco sono le società quali A2A, Edison, Iren, Eni, Acea, Enel e altre.
A interessarsi a loro e a mettere parte del proprio capitale sono nomi come Ardian, Crèdit Agricole, Macquaire, Equitix. Il business verde italiano sembra quindi far gola a molti e ci auguriamo di saper sfruttare bene l’occasione per trarne degli ottimi vantaggi.
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Capitali in arrivo
Si ricorda intanto che a dicembre Edison aveva annunciato di aver aperto il capitale di una branca dell’azienda al Crèdit Agricole. Sembra che il gruppo francese in questione abbia investito all’incirca 1 miliardo per il 49% della società italiana.
Inoltre si sa che contribuirà all’incremento della potenza energetica eolica e fotovoltaica entro il 2030, ma Edison rassicura gli italiani. La società ha infatti precisato che manterrà il pieno controllo sia industriale che di gestione ma si seguiranno le linee guida verso il progresso.
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Una situazione analoga si sta verificando con la società Ardian che è pronta a investire fino a 1,5 miliardi di euro con A2A. L’obiettivo sembra essere una newco green verso la quale sarà conferita parte della società già attiva nel controllo dei clienti.
Le novità sono ancora molte e tra queste anche quelle che riguardano l’Acea. Infatti la multiutility romana sembra aver già stretto un’alleanza con Suez il cui obiettivo comune sarebbe quello di originare una società in grado di progettare un sistema evoluto per la misurazione del servizio idrico.
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Grazie alle collaborazioni c’è, almeno in questo settore, aria di progresso. Un progresso che forse lascia sperare in un periodo più roseo e che magari all’Italia offra, in futuro, anche una maggiore indipendenza in campo energetico.