Il futuro tecnologico e un nuovo modo di investire. Non erano altro che delle immagini e ora valgono migliaia di dollari.
Forse qualcuno direbbe che era inevitabile, ma per altri la sorpresa è lecita. Ci sono molti modi per guadagnare e già quando, più di 10 anni fa, venne presentato il metodo relativo ai Bitcoin lo stupore generale lo pensava un passo molto grande verso il futuro.
Ad oggi si prospetta un nuovo metodo di guadagno legato alle emoji. Per chi non lo sapesse si tratta di caratteri tutt’altro che alfanumerici, si denominano come simboli pittografici. Erano già popolari in Giappone alla fine degli anni 90 ma sono poi divenuti delle star un po’ in tutto il mondo.
Ormai si vedono emoji o emoticon su ogni social. A vista d’occhio la differenza non è molta in quanto esprimono entrambi uno stato d’animo. Quello che cambia è la loro programmazione ma comunque si usano per dare delle reazioni ai messaggi o per rendere un testo più incisivo o esplicito, appunto, attraverso l’uso di figure.
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L’idea è nata dalla startup Yat Labs, che dalla vendita dei simboli pittografici ha già guadagnato $20 milioni. A quanto riporta l’azienda, il fulcro della questione sarebbero le combinazioni di emoji le quali potrebbero avere un ruolo nello sviluppo del Web3. Ovvero l’ecosistema decentralizzato il cui fulcro saranno gli smart contract e la tecnologia Blockchain.
Inizialmente rappresentavano le maggiori espressioni facciali che raffigurano le principali emozioni. Con il tempo si sono ampliate prendendo non solo una più vasta gamma di espressioni dettagliate ma includendo anche oggetti e simboli che possono facilitare o rasserenare una conversazione.
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La loro specializzazione a quanto pare non si ferma ancora, dato che ora sono anche accessibili all’acquisto grazie a vendita d’asta online. Infatti con la piattaforma apposita grazie alla quale l’azienda permette di acquistare emoji è possibile fare un vero e proprio investimento.
Sono in vendita stringhe da uno fino a cinque simboli acquistabili per prezzi basi di circa $4. Ma trattandosi di asta e di prodotti molto ambiti non è raro che una stringa possa essere venduta a prezzi che si avvicinano ai $400.000.
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Gli utenti possono utilizzare le loro stringhe personali anche in sostituzione alle credenziali come l’username e in futuro, si pensa, che possano anche andare a sostituire le note sequenze di codici alfanumerici.