Bancomat con il QR Code, un nuovo timore mette in allarme i complottisti d’Europa ma le cose stanno diversamente
È bastata la foto di un bancomat con il QR Code per dare il via alle più spaventose e tortuose idee dei complottisti, di chi crede che la pandemia sia voluta da chissà quale entità nascosta e che i vaccini siano strumenti utili non per curare ma per manovrare.
Gli scatti dei nuovi bancomat hanno fatto il giro dei social e nessuna delle persone che crede alle più fantasiose teorie ha pensato di verificare se fosse vero, e se davvero esistono, perché sono stati creati, per quale utilizzo. Come purtroppo troppo spesso succede, si è creduto al primo post letto, ricondiviso per migliaia di volte, facendo diventare vero un pensiero di qualcuno.
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Bancomat con il QR Code, a cosa servono
Strani prototipi di bancomat con il QR code da Bruxelles.
Se ancora non capite non c’è più nulla da dirvi #VaccineApartheid pic.twitter.com/eWXHDk1kQh— Michael Goldmark 🍊 🇮🇹 🇧🇷 🇬🇧🇪🇸 🇫🇷 (@michel_mrk) February 13, 2022
Secondo la vulgata, i nuovi strumenti servono per leggere il Green pass. Senza il certificato verde che garantisce la vaccinazione, dice chi ha contribuito a diffondere la falsa notizia, non si possono ritirare al bancomat i propri soldi.
È solo l’ennesima bufala che va a toccare il denaro, argomento caro che interessa a tutti, mischiato con la pandemia, creando un effetto devastante. Che qualcuno voglia decidere come e quando dobbiamo muovere i nostri soldi è una vecchia quanto errata idea.
Fino a qualche settimana fa, infatti, sempre sul web circolava la fake news che il giorno 4 febbraio ci sarebbe stato impossibile prelevare i contanti dai propri conti perché il governo lo aveva proibito per legge, proprio per fermare l’emorragia di uscita di soldi.
I ‘nuovi’ bancomat in realtà esistono da tempo. Il QR Code c’è da prima che si cominiciasse a parlare di Green pass e chi è abituato a fare benzina ai distributori automatici, sa bene a cosa servono.
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Sono indispensabili alla lettura di tessere sconto e scontrini con rimborsi in modo che possano essere conteggiati automaticamente sul tatale del carburante da pagare. Da almeno cinque o sei anni prima dello scoppio della pandemia i QR Code vengono usati anche per leggere i biglietti dei treni o semplicemente il menù di un ristorante. Ma i no vax, probabilemente, lo hanno scoperto da poco.
