Peste suina, danni per 20 milioni di euro al mese: cosa succede

La peste suina in Italia sta creando un certo scompiglio, con danni stimati che superano i 20 milioni di euro al mese.

Peste suina bonifico
Peste suina (Getty Images)

La peste suina africana, conosciuta come PSA, sta creando non poco scompiglio in quanto si teme che la malattia possa essere trasmessa dai maiali agli uomini.

Peste suina, i danni previsti superano i 20 milioni di euro al mese

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Peste suina (Getty Images)

L’Associazione ASSICA (Industriali delle carni e dei salumi) già da gennaio ha annunciato lo stato d’allerta. Sebbene la peste suina africana sia una malattia virale, non viene trasmessa all’uomo e non simboleggia un problema per la sicurezza alimentare. Ciò nonostante, è stimato un danno di circa 20 milioni di euro al mese per le mancate esportazioni.

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E’ stato approvato un Decreto Legge dal Consiglio dei Ministri, proposto da Patuanelli e Speranza, per arrestare la diffusione sul territorio nazionale anche di questo pericoloso virus. Il testo si basa sulla prevenzione della diffusione della peste suina africana. Le Regioni dovranno redigere un Piano regionale di “interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eliminazione degli animali infetti”.

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Per bloccare la diffusione dei virus verrà nominato anche un Commissario straordinario per coordinare le azioni di prevenzione, il quale avrà il compito di controllare l’abbattimento degli animali infetti e lo smaltimento delle carcasse dei suini. Inoltre il Commissario avrà un contatto diretto con le ASL competenti per verificare che vengano svolte le procedure di disinfezione.

Negli anni passati potremmo ricordare come il batterio killer dello Xilella aveva decimato gli uliveti del Salento e moltissime piante erano state abbattute proprio per evitare la diffusione della malattia. Per la peste suina africana, invece, si stimano danni per 20 milioni di euro al mese. Al momento gli animali risultati positivi sono 35, di cui 17 ritrovati in Piemonte e 18 in Liguria, secondo quanto certificato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta.

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