Lorenzo Cherubini Jovanotti dispensa mille apprezzamenti per la band del momento lontana dalla vita lussuosa degli artisti
È stato uno dei protagonisti del Festival di Sanremo 2022 che si concluso solo la settimana scorsa con la vittoria del brano Brividi di Mahmood e Blanco.
Jovanotti ha firmato Apri tutte le porte cantata da Gianni Morandi che al termine della kermesse è risultata tra le prime in classifiche e che sta rallegrando milioni di persone nelle radio e in tv.
In un’intervista rilasciata alla giornalista de La Stampa Annalisa Cuzzocrea ha parlato dell’esperienza sanremese che l’ha visto salire anche sul palco e del momento che sta vivendo la musica. Un pensiero anche ai Maneskin, vincitori dell’edizione 2021, anno straordinario per loro che hanno scalato le vette del mondo musicale, partendo proprio dal festival che quest’anno li ha ospitati di nuovo.
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Jovanotti: “La musica non è più nelle mani della casa discografiche”
In un’intervista a La Stampa, #Jovanotti parla anche di #Sanremo: «Ho sbagliato a non spiegare bene perché ho definito Mariangela Gualtieri “un poeta”. Chi si indigna mi interessa, le parole sono tornate al centro» https://t.co/fJc5LyugNG
— Rolling Stone Italia (@RollingStoneita) February 10, 2022
Sottolinea degli aspetti importanti della giovane band. Non sono interessati all’aereo privato o alle scarpe fiche, sostiene. Il benessere che tanti giovani famosi vogliono ostentare, a loro non è dei giovani romani. Sono lì, spiega, perché amano la musica e sfondano proprio perché sono autentici: la verità, ha affermato, è più forte di tutto.
Un giudizio che non si limita solo al loro modo di essere, a come e cosa sono, ma si sofferma a che sul punto di vista musicale. Per il cantautore toscano i Maneskin riescono ad aggregare un pubblico trasversale: li ascoltano i nostalgici del rock ma anche i giovani che non conoscono i Red Hot o i Led Zeppelin e con loro hanno scoperto qualcosa di nuovo per le proprie orecchie.
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Qualcosa nella musica è cambiato da alcuni anni e l’economia del sistema è alla base della novità. Una mutazione che fa bene ai giovani all’esordio perché hanno più possibilità di farcela. Prima, ha proseguito Jovanotti, era tutto in mano alle case discografiche. Ora con i nuovi strumenti di comunicazione anche dalla provincia si può proporre qualcosa di nuovo e se piace vieni premiato, senza la mediazione dei colossi della musica.