Lettere in arrivo per coloro che non sono in regola con il Fisco. Il governo intende recuperare una somma considerevole: Draghi punta al recupero di miliardi di euro di evasione fiscale. Andiamo a scoprire nel dettaglio qual è il piano del governo.
L’Agenzia delle entrate invierà, per la fine di questo anno, delle lettere destinate a tutti i contribuenti
morosi. L’obiettivo è quello di poter recuperare in minima parte i 2.45 miliardi di euro di evasione
fiscale.
Lettera Fisco: stime parlano di un recupero di 10,30 miliardi di euro
Secondo le stime, si potrebbero recuperare 10,3 miliardi di euro. Si tratta di una vera e propria
scommessa che porterà buoni risultati anche grazie alla digitalizzazione. Fondamentali, dunque, gli
scontrini telematici e la fatturazione elettronica che rappresentano delle soluzioni importanti nella
lotta all’evasione fiscale.
Un contributo importante lo daranno anche le liquidazioni e le bozze di registri precompilati, anche
se i metodi tradizionali sembrano garantire ancora una certa efficacia. E’ il caso dei controlli sulle
attività di lavoratori autonomi e piccole imprese.
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Basti pensare che, solo nel mese di dicembre, saranno fatte migliaia di verifiche per far venire fuori
le frodi e gli usi non consentiti di incentivi e crediti d’imposta. Per poter effettuare nel migliore dei
modi i controlli, previste anche nuove assunzioni tra funzionari, informatici, assistenti tecnici e
dirigenti.
L’obiettivo, in poche parole, è quello di fare in modo che i contribuenti morosi versino le tasse senza
alcun sollecito. In questo modo, si potrebbero ridurre gli errori abbassando del 5%, entro il 2023, gli
errori nei controlli.
Anche Ruffini di recente, in audizione al Senato, ha fatto sapere che “le prime cessioni e gli sconti in
fattura comunicati all’Agenzia attraverso l’apposita piattaforma sono stati quasi 4,8 milioni, per un
controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro”.
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Sui numeri citati, è scattato un meccanismo fraudolento che ha comportato delle irregolarità molto
gravi. In particolare, le organizzazioni criminali hanno creato dei crediti d’imposta inesistenti
arrivando cifre pari a miliardi di euro. Crediti che, poi, sono stati monetizzati in diversi istituti di
credito