La verità è che in Europa l’energia non è distribuita nel modo più efficiente: se non fossimo così antiquati potremmo arrivare a risparmiare anche il 32%.
L’University College Dublin ha portato avanti uno studio molto interessante. Oggetto di analisi è stata l’elettricità su terreno europeo. Ebbene, è emerso che se la metodologia di distribuzione dell’energia fosse più moderna e venisse ristrutturata considerando l’intero territorio piuttosto che i confini delle singole nazioni, potremmo arrivare a risparmiare fino al 32%.
Lo scenario attuale è legato a metodi di stoccaggio e distribuzione piuttosto antiquati. Infatti, il costo dell’energia non dipende solo dalla sua produzione. Con il passare degli anni si andrà incontro a situazioni ancora più gravi, poiché i sistemi che l’Europa oggi sta utilizzando verranno sfruttati per le energie rinnovabili, quali pannelli solari e pale eoliche. Questo comporta che non verrà garantito un flusso di energia costante nel tempo o non si riuscirà a stare al passo con il continuo mutare del fabbisogno energetico in base alle ore, ai giorni e alle stagioni.
Lo studio dell’Università di Dublino suggerisce alcune soluzioni per intervenire finché si è in tempo.
Distribuzione energia in Europa: necessario intervento immediato
L’analisi condotta dal College parla molto chiaro. Gli attuali sistemi di distribuzione dell’energia in Europa non sono adatti a sostenere il futuro energetico del continente.
E’ necessario un pronto intervento. Investire in infrastrutture significa evitare difficoltà di approvvigionamento energetico, riduzione delle emissioni e conquista degli obiettivi di decarbonizzazione fissati per la metà del secolo. Molto probabilmente ne conseguiranno il miglioramento del clima e un ritorno da parte dell’Europa nella competizione economica su scala globale.
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Nello studiare le metodologie di stoccaggio e distribuzione attuali, l’Università di Dublino ha ragionato anche su una possibile soluzione. Ha pensato ad un modello di distribuzione energetica denominato Power grid. Utilizza le tecnologie più recenti e considera l’intero terreno europeo piuttosto che le singole nazioni. Il sistema è proprio di una società specializzata nell’ideazione e realizzazione di reti di distribuzione energetica: Supernode.
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L’investimento porterà ad un utilizzo più efficiente delle risorse rinnovabili e una maggiore capacità di stoccaggio della rete elettrica nell’intero continente. Andrew Keane, il professore che ha guidato lo studio, ha dichiarato che da anni ormai vengono ignorate le difficoltà esistenti in fatto di distribuzione dell’energia. Però attualmente, con l’esigenza della transizione energetica, non può più essere rimandata la ricerca di un approccio più avanzato.