Vip e fisco, Sophia Loren nel 1982 ha varcato la porta di un carcere per restarci quasi un mese ma anni dopo è arrivata la verità
Dalle stelle alle sbarre, rinchiusa dentro un carcere. È la triste vicenda giudiziaria dell’intramontabile diva Sophia Loren che è la sintesi di quello che può essere la giustizia: sbagliata ma poi giusta, pur se lenta.
Il premio Oscar nel 1982 viene rinchiusa nel carcere femminile di Caserta per evasione fiscale a causa di un fatto che risale ad anni prima. Proviamo a ricordarla per chi ha qualche anno in più e a ricostruire per chi era troppo giovane.
All’epoca l’attrice aveva 48 anni e appena mise piede all’eroporto di Fiumicino scattarono le manetta per un caso del 1973, anno in cui avrebbe evaso 112 milioni di lire. Il carcere femminile campano diventa meta di fan, curiosi e giornalisti.
I suoi avvocati si danno da fare, cercano il modo per ridurre i tempi di detenzione e viene anche chiesta la Grazia al Capo dello Stato (al Quirinale c’era Sandro Pertini che rifiuta). Alla fine la diva esce qualche giorno prima per una licenza.
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Vip e fisco, Sophia Loren, come si è concluso il caso
Nel 1980 il fisco notificò un avviso di accertamento per la dichiarazione del 1974 pari a 922 milioni di vecchie lire. Usufruendo di un condono previsto dalla legge 516/1982, la Loren presentò una dichiarazione integrativa riferendosi a un imponibile di 552 milioni, ossia il 60% del reddito accertato. Per lo Stato però l’imponibile era maggiore, di 644 milioni.
Passano ben 31 e nell’ottobre 2013 la Corte di Cassazione dà ragione alla Loren che aveva fatto ricorso contro una decisione della Commissione tributaria centrale di Roma mentre le Commissioni di primo e secondo grado già all’epoca avevano stabilito diversamente.
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Ma di chi furono le colpe? Furono individuate nel commercialista ma per l’attrice amata in tutto il mondo è rimasto il danno d’immagine.
