Tasse sugli affitti non percepiti, come e quando i locatori degli immobili devono fare la domanda: cosa prevede la legge
Essere proprietario di immobili non significa solo ricevere pigioni ma anche pagare tesse. E quando gli affitti non si ricevono ma arrivano puntali le imposte da pagare, come si fa?
Si può ricevere il rimborso dei canoni che sono scaduti e non sono stati riscossi. La norma che regola la materia è cambiata e il decreto Sostegni ha introdotto delle novità. Precedentemente era previsto il pagamento delle tasse anche senza aver ricevuto il canone di fitto fino a quando non sarebbe avvenuto la convalida con la sentenza dello sfratto. Quindi bisognava aspettare del tempo – e considerando i tempi della burocrazia, certamente non poco – per recuperare quanto che erano state pagate, tramite credito d’imposta.
La possibilità di non tassare i fitti non ricevuti era stata già anticipata da una norma di tre anni fa, l’articolo 3 quinquies del DL 34/2019 a partire dalla richiesta di sfratto oppure dall’invio dell’ingiunzione di pagamento, possibilità valida però solo per i contratti stipulati dal 1 gennaio 2020.
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Tasse sugli affitti non percepiti, cosa prevede l’ultima legge
Il decreto Sostegni ha modificato ulteriormente proprio il Dl 34/19 prevedendo l’opzione di non pagare le tasse sugli affitti non percepiti, anche per i contratti ad uso abitativo stipulati precedentemente al 1 gennaio 2020. Questa data resta centrale nella normativa come punto di riferimento nell’inizio della morosità.
Ma come bisogna fare per chiedere il rimborso? Chi fitta ha due modi. Il primo è indicarlo nella dichiarazione dei redditi, la prima successiva alla conclusione del procedimento che ha convalidato lo sfratto: è fondamentale ricordare che non passino i dieci anni per la prescrizione. Il secondo è la presentazione di una richiesta di rimborso rivolta agli uffici finanziari competenti.
Il rimborso ottenuto sotto credito d’imposta, dice il TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi) che non concorrono a formare il reddito.
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Per ottenere i soldi spettanti nel modello 730 bisogna avere anche altri documenti come l’intimidazione di sfratto per morosità o ingiunzione di pagamento, la sentenza che convalida lo sfratto e la dichiarazione dei redditi degli anni precedenti. Con quest’ultimo documento si può dimostrare il reddito relativo ai canoni di locazione che non sono stati riscossi.