Bancomat non abilitato, succede spesso che allo sportello automatico vediamo questo messaggio: come dobbiamo comportarci
Le istituzioni invogliano sempre di più a usare moneta elettronica. Tracciare i pagamenti significa riuscire a sapere chi spende e chi guadagna, tassare più facilmente ma anche tutelare perché con i soldi che lasciano il segno, è anche più facile dare agevolazioni.
Gli ultimi governi italiani sono andati in questa direzione e hanno inventato vari sistemi per far in modo che i cittadini preferiscano pagare in modo tracciabile come ad esempio l’abolito Cashback e la Lotteria degli scontrini. Effetti positivi ci sono stati e in alcuni casi, paradossalmente, hanno avuto il decisivo contributo della pandemia.
Il maggiore utilizzo di carta significa avere più dimistichezza con gli sportelli automatici anche se almeno per quelli bancari non c’è stato un adeguato aumento parallelamente alla maggiore diffusione delle carte. Ma capita spesso che una volta giunti allo sportello ci troviamo di fronte alla scritta “Bancomat non abilitato” contringendoci a rinviare l’operazione che vogliamo svolgere anche se a volte è molto importante come il prelievo dei contati. Cosa fare in questi casi?
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Innanzitutto bisogna controllare che la carta sia compatibile con quel circuito Atm. Si può verificare controllando in un altro sportello e se il problema persiste ciò significa che forse la carta è danneggiata. Se si nota nulla di particolare può darsi che si smagnetizzata e quindi non sarà mai visibile ad occhio nudo.
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Ma la causa dei problemi potrebbero essere anche altrove. Il messaggio può comparire anche quando la carta viene bloccata preventivamente: ciò succede se ci sono transazioni particolari o sospette. Un altro motivo potrebbe essere una presunta clonazione della carta. In questi casi l’unico modo per venire a capo del problema è rivolgersi alla propria banca.