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Virus BRATA, la minaccia infermabile del web: “Vi ruba tutto in un lampo”

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Anche i massimi esperti in materia di sicurezza del web sono estremamente allarmati dalla potenza mostrata dal virus BRATA, fate attenzione.

(Pixabay)

Virus BRATA, il grande nemico di tutte le aziende specializzate in materia di sicurezza informatica. Si tratta di una delle più grandi minacce a livello informatico viste in tempi recenti.

Il virus BRATA è apparso in Italia, Regno Unito, Francia e Polonia, dove ha trovato delle barriere di sicurezza evidentemente meno forti, ed è originario del Brasile.

È giunto già a diverse iterazioni sin da quando se ne parla, dalla fine del 2021. Anche se le prime notizie lo fanno risalire già al 2019, stando soprattutto ai report rilasciati dalla società di sicurezza informatica Kaspersky.

Colpisce soprattutto gli smartphone con su installati i sistemi operativi Android. Il funzionamento del virus BRATA è estremamente subdolo e finisce con il carpire i dati finanziari di chi finisce purtroppo con il cascarci.

Virus BRATA, come colpisce i nostri conti corrente

(Pixabay)

Il funzionamento di BRATA è quello classico dei tanti casi di phishing che flagellano il web, e che sono diffusi in particolar modo attraverso i messaggi di posta elettronica. Il virus si nasconde all’interno di quella che sembra una comunicazione proveniente dalla nostra banca.

In realtà si tratta di un messaggio falso, abilmente costruito, nel quale è presente l’invito a cliccare su un link presente in calce al testo. Andandoci su, purtroppo attiveremo un malware che andrà ad installarsi sul nostro dispositivo.

Poi verrà richiesto di inserire i nostri dati personali e relativi al conto corrente, cosa che a quanto pare è riuscita a trarre in inganno in tanti.

Perdiamo i soldi ed anche lo smartphone

E purtroppo da lì non si torna più indietro. Al punto addirittura che BRATA riuscirà a farci perdere anche il controllo del nostro dispositivo.

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Per poterci difendere è bene ricordare che le banche ed altri soggetti ufficiali effettuano comunicazioni esclusivamente all’interno delle aree riservate dei rispettivi siti web. E mai tramite mail.

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Quando li troviamo nella nostra casella di posta elettronica, non dobbiamo nemmeno aprirli. Segnaliamoli come spam, blocchiamo il mittente e buttiamo tutto quanto nel cestino.

Salvatore Lavino

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Salvatore Lavino