Il tema delle pensioni cattura sempre molta attenzione, ma quanto percepiranno i dipendenti con 20 anni di contributi INPS?
Nel nostro Paese non è sempre facile trovare un contratto a tempo indeterminato e una retribuzione appropriata, pertanto non è raro incontrare persone che giungono all’età pensionabile con un montante contributivo non appropriato.
Nel 2022 sono molte le donne che potranno andare in pensione a 64 anni. Ma quante di loro vedranno abbassarsi la rata mensile del loro assegno pensionistico a causa di un ingresso tardivo nel mondo del lavoro o ad interruzioni negli anni di lavoro?
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Vi sono diversi parametri che determinano il valore dell’assegno mensile che l’INPS assegnerà a chi andrà in pensione durante il 2022. Innanzitutto i lavoratori pubblici senza una lunga storia pensionistica non potranno sperare in un assegno pensionistico dall’importo alto, in quanto è proporzionale al versamento dei contributi effettuato durante gli anni di lavoro.
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Chi anticipa il pensionamento da 1 a 5 anni dovrà considerare di subire una decurtazione piuttosto rilevante sull’assegno pensionistico. Con 20 anni di versamento dei contributi lavorativi all’INPS, non si può presumere di ottenere un assegno dall’importo considerevole. Per determinare quanto una persona andrà a percepire ogni mese dal pensionamento, però, è necessario sapere quant’era l’ammontare dello stipendio.
L’importo della pensione può aumentare sia in base a quanti anni ha lavorato il dipendente, che accumulerà un’anzianità contributiva maggiore, ma anche in base agli scatti di stipendio. Un lavoratore con una retribuzione media lorda di 1500 euro, con 20 anni di contributi versati, percepirà circa 560 euro di assegno pensionistico. Nel corso degli anni lavorati, inoltre, metterà da parte all’incirca 132 mila euro di contributi.