Al giorno d’oggi i pagamenti online sono sempre più utilizzati, per comodità e sicurezza. Ma qual è la differenza tra la carta di credito e quella di debito? Andiamo a scoprire più nel dettaglio come funziano e perchè scegliere l’una o l’altra.
Al giorno d’oggi quasi tutti effettuano pagamenti con le carte, siano esse di credito o di debito. Possono sembrare la stessa cosa, ma in realtà sono due cose molto diverse. Andiamo a scoprire più nel dettaglio di cosa si tratta e come procedere.
Iniziamo da ciò che le rende simili. Entrambe servono per fare spese online o negozio in modo veloce e in sicurezza, senza ricorrere ai contanti.
La carta di debito è collegata al conto corrente, sul fronte contiene i dati del titolare e un chip con tanto di dati identificativi del conto e del cliente.
Questa carta consente di effettuare il prelievo di denaro, pagamenti online e tramite POS nei negozi. Per poterla utilizzare, servirà un PIN che vi sarà dato in fase di attivazione contrattuale.
Negli utili anni è stato introdotto anche il pagamento contactless che consente di effettuare pagamenti, avvicinando la carta al lettore POS, senza dover digitare il codice PIN sul dispositivo. Se si paga con la carta di debito, le spese vengono addebitate lo stesso giorno dell’acquisto, a differenza della carta di credito.
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Tra le due, la differenza principale, infatti, sta proprio in questo. Con la carta di credito, infatti, le spese non vengono addebitate in modo immediato. Solitamente l’addebito avviene il 15 del mese successivo. Di conseguenza, si possono effettuare anche spese che superano la disponibilità economica che si ha al momento del pagamento.
Ogni volta che si effettua il pagamento, con la carta di credito, è possibile scegliere se effettuare l’addebito al momento, con uno dei circuiti Maestro o Bancomat, oppure ad un circuito che prevede le stesse modalità della carta di credito.
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In entrambi i casi, bisogna far fronte anche a dei costi. Nel caso della carta di debito, il costo annuale si aggira sui 12 euro. Stessa cosa le carte di credito che hanno delle spese di emissione, che si uniscono a quelle annuali. In questo caso, però, si aggiungono anche le spese degli eventuali interessi nel caso in cui non venga rispettato il plafond.