Gettito Iva, uno studio della Banca d’Italia rivela che come effetto della pandemia c’è stato un risvolto positivo: i dettagli del caso
Strano ma vero. La pandemia che ha dissanguato interi settori commerciali con molti che ancora non si sono ripresi, ha avuto anche un effetto positivo su una parte dell’economia, il gettito dell’Iva.
Il Covid-19 è stata la causa generale ma ci sono anche altri fattori, legati comunque alla pandemia, che hanno contribuito a creare questa situazione.
Tra i vari elementi, il calo di consumi dei servizi (dove ci sono le aliquote Iva più basse) e l’aumento dell’e-commerce con i pagamenti digitali e dunque tracciabili.
Mind the gap! L’impatto (inatteso) del Covid-19 sul gettito Iva è il nome del documento pubblicato sul sito della Banca d’Italia che segnala un aumento dei ricavi Iva dello 0.4%. Ed è probabile che anche la scelta di molti di pagare con la carta per evitare di toccare i contanti abbia favorito questo stato di cose.
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La pandemia ha creato comunque un’anomalia, una contraddizione tra la crisi e una maggiore incremento del gettito Iva. I consumi non sono ancora ripartiti e non hanno raggiunto i livelli pre-Covid ma nel primo semestre c’è stato un incremento del gettito.
Nella crisi cominciata nel 2008, il consumo dei beni durevoli (casa, abbigliamento, elettrodomestici) erano crollati: ora, al contrario, sono aumentati. Il virus ha scatenato una crisi, ma di natura diversa dalla precedente che ha influenzato soprattutto sulle ebitudini di vivere e quindi sulla spesa di tutti i giorni.
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I principali settori danneggiati sono dove prolifera maggiormente l’evasione fiscale, attività, negozi e servizi. C’è poi da considerare che il governo ha anche attuato delle politiche volte a favorere l’uso del pagamento digitale come la Lotteria degli scontrini e il Cashback (ora non più in vigore).