Blocco dei conti correnti, secondo una voce che circola da qualche giorno il 4 febbraio è stato impossibile prelevare i propri soldi
In tempi di crisi le bufale proliferano. Quando la maggior parte della popolazione soffre per gli stipendi bassi, lavora in pessime condizioni ambientali e contrattuali e il futuro è sempre più incerto, basta fare leva sugli aspetti economici della vita di tutti i giorni e far credere tutto a tutti. O quasi a tutti.
Molti “lettori” disattenti e facilmente influenzabili hanno creduto a una bufala che è in circolazione da qualche giorno ossia che il governo avrebbe imposto lo stop delle giacenze sui conti conti correnti e depositi bancari, un modo per bloccare l’emorraggia del ritiro del denaro. Detto in altri termini, l’esecutivo avrebbe proibito agli italiani di prendere i propri soldi.
Chi ha creduto ciecamente a questa notizia falsa ovviamente non ha pensato minimamente di tentare di verificare se ciò che stava leggendo fosse vero o meno e molti sono cascati nell’ennesima “notizia” che notizia non è.
Blocco dei conti correnti, cosa diceva la bufala
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Il giorno fatidico sarebbe stato il 4 febbraio. I messaggi circolanti sul web invitavano i cittadini a ritirare tutti i soldi, prevedendo una catasfrofe se ciò non fosse stato fatto. Chi quel giorno è andato allo sportello per effettuare un prelievo, com’era prevedibile, non ha avuto alcun tipo di problemi.
La bufala è circolata solo in alcuni canali social. Sullo stile di un’agenzia di stampa la bugia non è stata ripresa da giornali o vere agenzie di stampe. Non perché – come qualche credulone o fabbricatore di notizie false ama ripetere – la ‘stampa di regime’ non ha reso noto certe notizie ma per il semplice fatto che nulla era vero.
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Come accennato, il motivo di tale decisione sarebbe stato fermare i tanti prelievi. In un articolo recente, al contrario, secondo uno studio del Fabi, il sindacato autonomo dei bancari italiani, più che ritirare i soldi gli italiani li depositano. È infatti aumentato il denaro messo a giacere in diverse forme, dalle assicurazioni al classico conto corrente, in modo particolare da quando c’è la pandemia.
