Il rapporto dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) mostra come sempre più famiglie e imprese italiane siano attente al libero mercato dell’energia
L’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha presentato il suo “Rapporto-monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas”. I dati che emergono sulle nuove abitudini degli italiani sono interessanti. Ci fanno capire ulteriormente come il capitalismo e l’economia del libero mercato hanno contribuito a creare il mondo in cui viviamo oggi.
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Inoltre, il rincaro sui costi delle bollette di luce e gas hanno fatto sì che ci sia più attenzione da parte della popolazione sulle proposte offerte dalle varie aziende fornitrici che si fanno concorrenza tra loro.
Il rapporto dell’Arera mette in luce quanto siano soprattutto i giovani a preferire il libero mercato per quanto riguarda il cambio di fornitura di luce elettrica e gas.
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Analizzando i dati, nel settore elettrico è servito il 59,7% delle famiglie (+2,4% in sei mesi) e il 70,4% delle imprese (+2,4%); nel settore gas il 62% dei clienti domestici (+1,8%) e il 71,3% dei condomini (+1,4%) uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc (standard metro cubo).
I meccanismi di libera concorrenza cercano di ridurre le difficoltà legate al cambio gestore di energia, in modo che l’utente abbia pieno diritto a una scelta consapevole e autonoma. Una volta individuata l’azienda con l’offerta luce e/o gas più adatta alle proprie esigenze non servirà altro che attivare una nuova fornitura con la compagnia energetica prescelta che si sostituirà in tutto e per tutto al vecchio fornitore.
Per effettuare il cambio basterà fornire i seguenti dati:
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Generalmente gli unici costi da sostenere sono quelli del bollo per il nuovo contratto pari a 16 euro e il deposito cauzionale; quest’ultimo è da escludere in taluni casi qualora si scelga la domiciliazione bancaria o su carta di credito per il pagamento delle bollette oppure opzionale e variabile in base al contratto. I tempi previsti per il cambio di fornitore di energia solitamente sono pari a un mese.