Assegno d’invalidità, potrebbe non venire rinnovato: quali sono i motivi

L’assegno d’invalidità, al contrario di quanto si possa pensare, non è eterno. La durata equivale a tre anni, poi il beneficiario dovrà necessariamente presentare la richiesta di rinnovo per i successivi tre.

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(Pixabay)

I lavoratori che hanno perso più di un terzo della loro capacità lavorativa possono percepire l’assegno ordinario d’invalidità per un periodo di tempo fino a 3 anni.
Alla scadenza, se non si ha possibilità di tornare a lavorare, è necessario presentare una nuova domanda: se l’INPS accoglie la proroga, il nuovo assegno avrà sempre durata triennale.
Diventerà definitivo dopo il terzo rinnovo: a questo punto non avrà più una data di scadenza e non sarà necessario ripetere la richiesta.

Questa prestazione economica destinata a chi è mentalmente o fisicamente infermo non va confusa con la pensione d’invalidità o con l’assegno di invalidità civile. La prima è riservata a chi si trova in una condizione di inabilità totale, il secondo è di natura assistenziale e dipendente dal reddito familiare.

L’assegno ordinario può essere richiesto da lavoratori dipendenti, autonomi, dagli iscritti a fondi di pensione sostituivi e dai parasubordinati. Al contrario, i dipendenti pubblici non possono percepirlo. Riceveranno invece delle normative speciali.

Vediamo maggiori dettagli sulla richiesta e sul rinnovo.

Assegno ordinario d’invalidità: c’è il rischio che l’INPS non lo rinnovi

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Per vedersi riconoscere l’assegno ordinario d’invalidità, è obbligatorio presenziare ad una visita medico-legale commissionata dall’INPS. Il medico che accerta lo stato di inabilità rilascerà una documentazione fondamentale per stabilire se il lavoratore può ricevere l’assegno.

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Prima di presentare la richiesta di rinnovo all’avvicinarsi della scadenza triennale, chi beneficia di questa agevolazione economica dovrà nuovamente sottoporsi alla visita per verificare se realmente mancano le condizioni per tornare a lavorare. Solo se il medico conferma i requisiti sanitari, il cittadino avrà diritto a percepire per altri tre anni l’assegno ordinario.

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Dopo il terzo rinnovo, l’invalidità verrà considerata permanente e il beneficiario non dovrà più presentare la domanda di rinnovo. L’INPS, però, può richiedere una visita in qualsiasi momento per accertarsi che non siano cambiate le condizioni del soggetto interessato.
Se lo stato di salute è migliorato, c’è il rischio che il beneficio non venga rinnovato; se invece sono stazionarie e non cambiano nel tempo o, addirittura, si aggravano, non si corre alcun pericolo.

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