Arriva un progetto che riguarda il reddito incondizionato e che apre tante domande ed ipotesi in relazione a tante situazioni quotidiane.
Il reddito incondizionato come oggetto di studi da parte degli esperti per studiare l’effetto che questa cosa potrebbe avere sulla vita di tutti i giorni, oltre che sull’economia e sugli altri aspetti correlati.
È questa la proposta che arriva da Lucerna, in Svizzera, e che è arrivata direttamente da un comitato locale allo scopo di cercare di adoperare un cambiamento – si spera in meglio – in quelle che sono le quotidiane dinamiche di gestione delle finanze e di interazione con gli apparati economici consueti.
Avere un reddito incondizionato porterebbe, nelle intenzioni di chi ha avanzato questa proposta, ad avere una maggiore tranquillità nei nuclei famigliari interessati. E porterebbe anche ad assumere degli atteggiamenti diversi e dei modi di porsi differenti in relazione a condizioni che altrimenti non verrebbero prese in considerazione.
Reddito incondizionato, in cosa consiste
Ad esempio di fronte alla possibilità di potere attuare degli investimenti. Il progetto proposto a Lucerna vede nel dettaglio il congelamento per un periodo di tre anni di quelle che sono le entrate annue di alcune famiglie.
Un reddito incondizionato per 36 mesi da concedere ad alcuni individui indipendentemente da quelli che sono i loro patrimoni, lavori, redditi e situazioni personali e sociali. Non tutti hanno mostrato entusiasmo per questa proposta però.
In Svizzera c’era stato un sondaggio già qualche hanno fa, con un esito però del tutto opposto a tale progetto. Infatti la cosa avrebbe dovuto funzionare come una sorta di sussidio di stato anche per chi un lavoro non lo aveva.
C’è qualche somiglianza con il nostro Reddito di cittadinanza
Una prospettiva che aveva lasciato molto fredda la maggior parte dell’opinione pubblica che aveva seguito questa vicenda. Difatti alla fine non se ne è fatto più niente. Una situazione simile si vive in Italia grazie al Reddito di cittadinanza, con tutte le differenze del caso.
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Il sussidio infatti fornisce un certo capitale con cadenza mensile allo scopo di favorire le famiglie meno abbienti nel sostenere le spese di prima necessità, ad esempio per pagare le bollette, la spesa e le medicine.
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Ma il tutto ha una durata limitata nel tempo e soprattutto deve essere seguita dall’assunzione per un posto di lavoro di chi è percettore della misura.