La Dia ha sequestrato beni appartenente ad un uomo residente in provincia di Como per presunti collegamenti fra sue società di scommesse e la criminalità organizzata.
Un sequestro milionario quello eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia, su ordine della Procura di Reggio Calabria, a carico di un uomo già noto alle forze dell’ordine ed in passato condannato per vari titoli di reato. L’esecuzione della misura è giunta all’esito di indagini, che hanno riguardato tutta la famiglia dell’indagato, relative al settore delle scommesse.
Scommesse, la Dia sequestra alcune società su disposizione della Procura
L’uomo a cui carico è stata posta la misura cautelare del sequestro di ingenti beni, pare appartenesse alla criminalità organizzata calabrese, la ‘ndrangheta. Stando a quanto riporta Milano Today, infatti, nel 2016 era rimasto coinvolto in un’operazione antimafia dove vennero arrestate circa 40 persone. L’uomo in quella circostanza venne condannato per concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso per aver agito quale socio occulto in talune aziende supportando così l’attività criminale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Serve il Green pass per ritirare la pensione: adesso monta la protesta
A suo carico gli inquirenti avrebbero scoperto poi, a seguito di segnalazioni per operazioni non limpide, che l’uomo avrebbe intrecciato con alcune sue società di gioco e scommesse relazioni con la criminalità organizzata. All’esito di una verifica del suo patrimonio e di quello della sua famiglia, sarebbero emerse numerose incongruità rispetto a quello che era il tenore di vita raffrontato con la sua situazione reddituale.
Il sequestro ha riguardato nello specifico le quote di 8 società informatiche con sedi in diversi centri italiani ed in Svizzera. Tutte attività legate al mondo delle scommesse. L’ammontare del sequestro, riporta la redazione di Milano Today, sarebbe pari ad oltre 15 milioni di euro, ossia il volume d’affari che le società aveva accumulato in due anni.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> La truffa dei Codici QR, attenzione a quello che si scansiona: rischio alto
L’operazione condotta dalla Procura di Reggio Calabria rientra in una più ampia attività di indagine che ha quale scopo proprio quella di smantellare reti criminali e sottrarre alla mafia proventi acquisiti con modalità illecite.