Bollette per i terremotati: 1.600 euro di luce nella casa inagibile

Oltre il sisma l’aspetto burocratico delle utenze arriva a tormentare le vittime dei disastri. Migliaia di euro da pagare per utenze sospese da anni.

Utenze per case inagibili
Effetti del terremoto (Foto da Pixabay)

La Terra trema Noi No” è un’associazione di volontariato, senza scopo di lucro, nata da un’azione spontanea e sentita inevitabile tra cittadini terremotati delle Marche. In questi giorni si è occupata di ascoltare e raccogliere alcune segnalazioni.

Sono piovute sulle abitazioni considerate inagibili e quindi prive di utenze bollette di luce, gas e acqua bollette da pagare. A quanto pare i gestori stanno inviando ora tutte le bollette di conguaglio ritenute ferme per le agevolazioni fino al 31 dicembre 2021.

Questo è quello che stanno vivendo attualmente le persone vittime del sisma che per mesi si sono ritrovati senza abitazione. Ora si vedono arrivare tasse da pagare per quelle utenze che non utilizzano da anni.

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Le segnalazioni e cosa c’è dietro

Utenze per case inagibili
Abitazioni considerate inagibili (Foto da Getty Images)

C’è chi si è visto arrivare una bolletta di svariate migliaia di euro per il consumo di gas mai effettuato, chi ha trovato un ammontare pari a 1.684 euro per consumi in una casa considerata inagibile dal 2016 e chi addirittura deve pagare il canone Rai per un’abitazione inagibile ormai da 6 anni.

Anche la bolletta dell’acqua non si è fatta attendere. Da gennaio 2020 a febbraio 2021 per una casa le cui utenze sono state chiuse dal 2016 ora al proprietario sono arrivati da pagare un corrispettivo per ben 204 metri cubi di acqua. Le cifre sono state rese note dal portale di cronaca locale ‘CronacheMaceratesi’, che anche in passato ha segnalato situazioni simili.

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Quello che sta accadendo in questi giorni riguarda un aspetto burocratico che evidentemente  ai cittadini non era del tutto chiaro o che comunque non è stato portato a termine. Le agevolazioni vengono applicate in automatico ma non per tutti. Solo per quanto riguarda coloro che vivono nelle strutture abitative di emergenza (SAE) o presso i moduli abitativi provvisori rurali di emergenza (MAPRE).

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Per tutti gli altri invece serviva una certificazione aggiuntiva. Infatti, seppur le abitazioni erano state dichiarate inagibili dal 2016 ed erano state sospese le utenze, i proprietari avrebbero dovuto comunicare all’Arera e ai propri gestori dei servizi una certificazione che dichiarasse l’inagibilità della struttura. Senza tale certificazione che doveva pervenire entro aprile 2021 per l’Area e entro giugno 2021 per ogni gestore, è considerato lecito inviare ora i conguagli relativi.

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