L’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente avviato i controlli sulle richieste inviate per ottenere il Superbonus 110%. Cosa succede se il Fisco trova requisiti errati? Questo è tutto quello che devi sapere per non farti cogliere impreparato.
Il Superbonus 110% ha un vantaggio molto importante: permette di risparmiare cifre elevate sull’esecuzione di opere relative al miglioramento energetico di un edificio o opere antisismiche. Per ottenerlo è necessario rispettare dei requisiti che verrano controllati scrupolosamente dall’Agenzia delle Entrate.
Chiunque percepisca il bonus senza rientrare a pieno nei requisiti richiesti, dovrà pagare una multa molto salata, normalmente proporzionata alla mole della detrazione.
Non è raro commettere qualche errore nei calcoli, ma la burocrazia per quanto riguarda i bonus è molto rigida. Proprio per questo molti contribuenti esitano nell’inviare la richiesta prima di cominciare i lavori: sono spaventati all’idea di ritrovarsi all’interno di problemi con l’Agenzia delle Entrate.
Qualora l’Agenzia dovesse rilevare delle incongruenze, il lavoratore dovrà restituire il credito percepito aggiungendo anche interessi e sanzioni.
L’Agenzia delle Entrate ha avviato il controllo sui requisiti per il Superbonus 110%: come puoi accertarti di avere tutto in regola?
L’Agenzia delle Entrate controlla i requisiti per il Superbonus 110% nella stessa modalità che segue per altri tipi di detrazioni o agevolazioni.
Superbonus percepito tramite detrazione dall’imposta
Se il Superbonus consiste in una detrazione dall’imposta sulla base della dichiarazione dei redditi, il controllo avviene per via documentale, fiscale o tributaria.
Lo scopo dell’esame è quello di verificare il rispetto dei limiti di spesa e la validità dei documenti predisposti.
Nello specifico, il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate riguarda:
- Fatture e ricevute fiscali delle spese sostenute;
- Ricevute dei bonifici bancari o postali tramite i quali sono stati pagati i lavori;
- Il consenso del proprietario degli immobili per i lavori effettuati;
- La delibera dell’assemblea condominiale per i lavori svolti in zone condivise degli edifici;
- L’asseverazione tecnica trasmessa all’ENEA per interventi di miglioramento energetico e quella per gli interventi antisismici.
Il contribuente è dunque invitato a conservare tali documenti, in particolar modo quelli che attestano la spesa effettuata.
Per questa tipologia di Superbonus, l’Agenzia delle Entrate ha tredici anni di tempo per svolgere i controlli.
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Superbonus percepito con lo sconto in fattura e la cessione del credito
Qualora il Superbonus 110% venisse percepito tramite cessione del credito e sconto in fattura, non cambia granché dal punto di vista fiscale, perché in caso di requisiti inadeguati o assenti, sarà comunque il beneficiario a dover restituire i soldi allo Stato.
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L’Agenzia delle Entrate ha otto anni di tempo per effettuare il controllo, il quale si basa soprattutto su due attestazioni:
- Il visto di conformità rilasciato dal professionista, che attesti il possedimento dei requisiti per usufruire dell’agevolazione;
- L’asseverazione, vale a dire un documento rilasciato sempre da un professionista abilitato volto a certificare quali requisiti tecnici devono avere i lavori agevolati e la congruità delle spese pagate dal contribuente.
Quindi, è bene rivolgersi a dei professionisti che siano in grado di redigere la documentazione che permetterà di beneficiare della detrazione.