Nuovo contributo a fondo perduto, a chi spetta? Le ultime

Pronto un nuovo Decreto Sostegni contenente misure a supporto delle Imprese: all’interno pare sia stato previsto un ulteriore contributo a fondo perduto.

Mario Draghi
Il premier Mario Draghi (Getty Images)

La pandemia da Covid ha messo in ginocchio il cuore pulsante dell’economia italiana, ossia il comparto imprenditoriale. Per consentire una sua ripresa, il Governo – sin dall’inizio dello Stato d’Emergenza- ha assunto dei provvedimenti a mezzo dei quali venissero riconosciuti alle Imprese dei sostegni economici. Oggi, al novero, si aggiunge il Decreto Sostegni Ter con cui il Governo Draghi avrebbe approvato nuove misure tra cui figurerebbe anche un contributo a fondo perduto. Ma a chi è rivolto?

Decreto Sostegni Ter, il contributo a fondo perduto per le attività di commercio

Euro
(cosmix – Pixabay)

Il contributo a fondo perduto è una somma di denaro che viene incassata dagli aventi diritto, senza che poi questi ultimi debbano provvedere ad una sua restituzione. Uno strumento che il Governo ha deciso di impiegare in pandemia per supportare le Imprese che causa Covid avevano subito non pochi cali ai loro fatturati.

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Oggi, con il Decreto Sostegni Ter, il premier Mario Draghi avrebbe approvato – il condizionale è d’obbligo non essendo stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo- l’ennesimo contributo a fondo perduto. Ma chi potrà presentare richiesta? E a quanto ammonta?

Secondo la bozza, riporta Money.it, il fondo stanziato dal Governo per coprire tale misura sarebbe pari a 200 milioni di euro. A gestire le domande ed individuare i requisiti il Ministero dello Sviluppo Economico. Non si conoscono ancora nel dettaglio le categorie che potranno avervi accesso, sta di fatto che in linea di massima dovrebbero rientrarvi i commercianti di vendita al dettaglio. Bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto e le ulteriori indicazioni dei codi ATECO, ossia quei codici che individuano la tipologia di attività. Da una prima stesura, a rientrare sarebbero le imprese classificate con il 47.19 e quelle con ATECO 47.43 (commercio al dettaglio di apparecchiature audio e video).

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Stando a quanto riferito da Money.it, dovrebbero rientrarvi anche quelli ad esempio che vendono articoli culturali, profumerie, orologiai e gioiellieri, negozi di vestiario e di scarpe ed i commercianti ambulanti.

Ancora non è chiaro, però, se come accaduto per altri bonus anche questo sarà legato in qualche modo al calo del fatturato o se invece tale parametro non sarà preso in considerazione. Alcune prime indiscrezioni riferiscono che potranno avanzare domanda le Imprese che non abbiano fatturato più di 2 milioni di euro nel 2019, ma sono solo ipotesi.

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