Cartelle esattoriali che bussano alla porta e premono sulle finanze. C’è una possibilità per un respiro di sollievo, ma ne vale la pena?
Con alle spalle due anni di pandemia e forse ancora altri da dover affrontare in futuro gli italiani devono preoccuparsi di saldare le cartelle esattoriali. Infatti anche se il virus metteva in ginocchio il mondo non si sono fermate le tasse da pagare come invece si è fermato il lavoro.
Mancanza del lavoro e crisi economica non hanno reso un po’ più indulgenti i controlli e ogni inadempimento o azione risultata illecita va pagata. Inoltre ora, con le nuove disposizioni attuate per contrastare l’evasione fiscale, aumenteranno i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Quindi che si abbia un lavoro o meno, che si stia combattendo contro una pandemia mondiale, che si abbia di che mangiare o no, poco importa. Quello a cui è bene far caso è non eccedere con versamenti e pagamenti perché dopo i controlli si passa alle multe.
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In ogni caso lo Stato cerca di venire incontro alle esigenze dei cittadini che a causa di questi controlli e delle multe salate si trovano in evidente difficoltà. La soluzione è quella di permettere di rateizzare l’importo da pagare.
Ma è importante sapere cosa accade nel caso in cui si paghi una sola rata in ritardo. Se per un adempimento o per qualsiasi imprevisto una sola rata non viene pagata entro 60 giorni dalla data di pagamento il moroso si vedrà aumentare l’importo della rata stessa.
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Si andrà quindi incontro a delle sanzioni aggiuntive, quali il 15% per il ritardo, il 30% per insufficiente versamento e l’0,8% annuo di interessi legali. Inoltre per un mancato pagamento di una sola rata, diversa dalla prima, le conseguenze possono essere molteplici a seconda della gravità dell’adempimento. Si può andare incontro a un pignoramento, un fermo amministrativo fino anche a un’ipoteca di un immobile.