Per i pensionati italiani arriva la norma che fa discutere: in base al nuovo DPCM, la pensione resta ferma alle Poste senza Green Pass.
Nelle maglie del nuovo DPCM licenziato dal governo Draghi e firmato appunto dal Presidente del Consiglio nelle scorse ore, ci sono delle norme che stanno facendo molto discutere. Abbiamo già avuto modo di chiarire in un precedente articolo che non sarebbe stato possibile – se non per alcune deroghe – recarsi presso poste, banche e uffici pubblici senza Green Pass. Inoltre, abbiamo chiarito quali sono queste deroghe.
Si può accedere – come spiegato – in un pubblico ufficio solo per presentare una denuncia, testimoniare a un processo o sottoporsi a una visita medica. In tutti questi casi, non è necessario però recarsi in banca o alla posta e per questo la domanda sorge spontanea. Per tutti i servizi dei quali usufruiamo presso un ufficio postale o uno sportello bancario è necessario il Green Pass? La risposta è affermativa.
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Addirittura avremo bisogno della certificazione verde anche per poter effettuare un prelievo da uno sportello ATM di PosteItaliane, se questo è collocato all’interno dell’ufficio postale, come ancora avviene in alcune località italiane. Ma la norma che fa più discutere in questo momento è sicuramente un’altra e riguarda milioni di pensionati italiani. Infatti, è saltata la norma che valutava come “esigenze essenziali e primarie” il ritiro della pensione o di qualsiasi altra somma non soggetta “ad obbligo di accredito”.
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Nella sostanza, i pensionati italiani che non abbiano almeno il Green Pass base, quello che si ottiene con un tampone negativo, non potranno recarsi in un ufficio postale per ritirare la propria pensione mensile, almeno fino alla fine di questa fase emergenziale, che è stata fissata al momento al 31 marzo prossimo. Almeno questo potrebbe finalmente indurre gli ultimi restii anziani a vaccinarsi contro Covid-19?