Il ministro ha spiegato in Senato l’iniziativa dei 10miliardi di euro istituiti per contrastare il caro bolletta. Questi sono i dettagli.
Sono state adottate delle misure per contrastare il caro bolletta: martedì 18 gennaio, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani le ha illustrate in Senato alla Commissione Industria e alla Camera. Il governo sta valutando se utilizzarle in concomitanza con l’aumento della produzione nazionale di gas.
Le risorse possibili consistono in:
Questa è stata la proposta al Senato di Roberto Cingolani. Il governo sta valutando se utilizzarla per alleggerire il peso che sta gravando sulle famiglie e le imprese del territorio nazionale: il rincaro delle bollette sta diventando insostenibile. Finora è stato possibile contrastarlo con stanziamenti spot a ogni aumento trimestrale ma ora “tirare fuori soldi cash” è diventato improponibile.
Per l’Italia, così come per gli altri paesi europei, è necessaria una strategia strutturale.
Il ministro della Transizione ecologica ha spiegato che gran parte delle soluzioni per fronteggiare il problema del caro bolletta derivano dall’Unione europea.
Cingolani ha detto che è bene valutare l’ipotesi di revisione delle regole dei mercati europei con un graduale spostamento delle rinnovabili su mercati di contrattazione a lungo termine, non legati a quelli del gas. Ma questi non sono aspetti che possiamo affrontare da soli.
Il governo sta ragionando sull’attuazione di eventuali tagli dell’Iva sulle bollette, ma anche questi devono essere stabiliti con la Commissione europea.
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Roberto Cingolani ha proposto un’accelerazione sulle rinnovabili per calmierare il caro dell’energia sul lungo periodo.
Il ministro ha citato nuovi incentivi con i fondi del Pnrr e dell’Ets (il sistema europeo di acquisto di permessi per l’emissione di CO2). Però ha fatto notare che è necessario un accordo di collaborazione tra il governo e le varie Regioni che gestiscono le aree, altrimenti sarò impossibile raggiungere l’obiettivo di 70 nuovi girawatt di rinnovabili da raggiungere entro il 2030.
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Il ministro anticipa che il passaggio verrà supportato affinché sia automatico e facilitato anche per i clienti più vulnerabili alle tariffe di maggior tutela. I prossimi due mesi saranno di grandissima importanza per capire quale direzione intraprendere: vengono presi in esame tutti gli scenari possibili.
Ad oggi, le bollette costano 50 miliardi, con 10 di Iva, 12 circa di oneri e il resto fa riferimento al prezzo dell’energia: l’obiettivo del governo è quello di comprendere come venire incontro ai cittadini in condizioni più difficili.
In sintesi, ora si sta valutando sull’accelerazione del passaggio alle rinnovabili, una revisione dell’Iva e un cambiamento dell’energy mix.