Aumentano le bollette di gas ed energia con il conseguente affanno da parte di molte imprese
italiane. Ecco nel dettaglio i danni causati dai rincari.
L’aumento delle bollette elettriche rappresenta una grande problema per l’industria italiana.
Reperire energia e gas sta diventando sempre più difficile e la pandemia purtroppo ha peggiorato le
cose. Ma andiamo a scoprire quali sono i settori più a rischio.
Il Made in Italy è in serio pericolo. I costi energetici sono aumentati al punto che alcuni industriali
italiani stanno vedendo come unica soluzione fermare la produzione.
L’analisi del Centro Studi Confindustria
Anche secondo il Centro Studi Confindustria, l’aumento dell’energia elettrica e del gas hanno fatto
aumentare considerevolmente il rischio di blocco per le imprese.
Il rincaro non ha fatto altro che causare una limitazione in fatto di margini operativi, visto che
trasferire ai clienti gli aumenti delle commodity è decisamente sconsigliato.
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A soffrire sono soprattutto i settori dove si producono beni di consumo come mezzi di trasporto e
abbigliamento. Ma non solo. Anche coloro che fanno parte dei settori di metallurgia, carta, cemento
e ceramica guardano con preoccupazione al futuro.
In particolare, Confindustria Ceramica ha fatto sapere che, andando avanti così, il settore italiano
rischia di andare fuori mercato, visto che la domanda di ceramica è in aumento.
“Solo per coprire i costi, dovremmo aumentare i listini almeno del 20%. Siamo molto preoccupati”,
queste le parole di Giovanni Savorani, il presidente di Confindustria Ceramica. Il titolare della Gigacer
di Faenza, inoltre, ha parlato di stime per ikl 2022 che prevedono dei costi energetici per oltre 1,2
miliardi.
Aumento bollette gas ed energia: in crisi anche vetrerie
In forte rischio anche il settore delle vetrerie. Basti pensare che Luciano Gambaro, il presidente del
Consorzio Promovetro Murano, ha fatto sapere al Corriere che a ottobre l’azienda EffeTre ha dovuto
fare i conti con una bolletta di ben 170 mila euro.
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Per ora, per migliorare le cose, è stato stanziato un fondo di 5 milioni che ha fatto respirare un
minimo artigiani e imprenditori. Quale sarà il prossimo passo?