Atti di successione e tasse relative, conoscere a cosa si va incontro aiuta ad affrontare al meglio ogni momento.
Quando si vive in una civiltà è importante istituire delle regole e offrire dei contributi. Nella nostra civiltà questi contributi si chiamano tasse e dovrebbe essere considerato giusto e onorevole prendere parte attiva a questo sistema.
Purtroppo siamo arrivati a un punto in cui sembra che si paghino le tasse su tutto, anche su ciò che già ci appartiene e su cose non ci appartengono ancora. Infatti in termini di successione è prevista una tassa per entrare in possesso di qualcosa che ci è stato lasciato.
Quindi al momento del passaggio dell’eredità si deve scegliere se accettare o meno il lascito. Nel caso in cui si accetti è d’obbligo versare un’imposta di successione che non è un valore fisso, ma varia a seconda del patrimonio di cui si entra in possesso.
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Nel momento in cui si accetta di ottenere l’eredità si è obbligati a rispettare degli oneri tributari e fiscali in base al grado di parentela e al quantitativo del patrimonio. In un momento così delicato come può rivelarsi esserlo un lutto non mancano le complicazioni e le difficoltà offerte dal sistema in cui si vive.
In questi frangenti entrano in gioco parole come aliquote e franchigie. Con la prima si intende la percentuale che si applica al calcolo dell’imposta e dalla quale risulterà la tassa da pagare. Con la seconda invece ci si riferisce alla soglia ascrivibile al valore dell’eredità entro la quale non è prevista alcuna imposta.
Sembra una contraddizione, ma in realtà si tratta di un’eccezione. Ovvero quando l’eredità non supera un certo importo non è previsto l’obbligo di pagamento. Attualmente esistono diversi tipi di franchigie per la successione. Ad esempio i parenti più prossimi in linea diretta godono di una franchigia pari a 1 milione di euro. Quindi in questi casi si applica l’aliquota del 4% per la parte eccedente al limite indicato dalla franchigia.
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Scendendo nel valore della franchigia, come nel caso di parentele come fratelli o sorelle, questa pone il limite a 100.000 euro. Quindi in questo caso sale l’aliquota al 6% sulla parte restante oltre la soglia.