È in circolazione un tentativo di truffa a nome della Regione Lazio. Ecco di cosa si tratta e perché
bisogna ignorare il messaggio.
Da qualche giorno alcuni cittadini stanno ricevendo sul proprio telefono dei messaggi dove vengono
invitati a cliccare su un link per beneficiare di un buono spesa.
Nell’sms viene citata anche la Regione Lazio, evidentemente all’oscuro di tutto. Si tratta di una truffa
bella e buona di cui, fino a qualche ora fa, l’ente non era neanche a conoscenza.
Il commento della Regione Lazio: “Attenzione, è una truffa”
Dopo aver fatto questa scoperta inaspettata, la Regione non ha perso tempo e in una nota ha messo
in allerta tutti i destinatari di questo singolare messaggio: “Si invitano gli utenti a non cliccare sul
link. Ogni comunicazione riguardante i buoni spesa viene comunicata solo ed esclusivamente
attraverso comunicazioni e canali ufficiali della Regione Lazio”.
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La Regione, inoltre, ha fatto sapere di voler denunciare questo avvenimento, in modo da capire
meglio anche da dove provengono questi messaggi.
È chiaro che si tratti di tentativi di phishing belli e buoni. La strategia è quella di inviare una mail o un
sms che, in prima impressione, sembra provenire da Poste o istituti bancari.
Se il destinatario clicca sul link, il truffatore avrà la possibilità di accedere ai dati personali che sono
presenti sul pc o sullo smartphone. Di conseguenza, il truffatore potrà accedere alle mail e a conti
online.
Come fatto presente dalla Regione Lazio, è assolutamente sconsigliato aprire link provenienti da
indirizzi sospetti o numeri sconosciuti.
Truffe online: una realtà sempre più reale
Negli ultimi giorni è circolata anche la notizia di una truffa ai danni degli utenti a nome di Poste
Italiane. Un sms dove l’utente viene informato della presenza di un’anomalia sul proprio
BancoPosta.
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Una piaga attuale, dunque, quella delle truffe online. Basti pensare che, nei mesi scorsi,
Confconsumatori aveva inviato una lettera all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per
rendere più incisivo il coordinamento necessario a contrastare le frodi informatiche.