Andare in pensione con 15 anni di contributi è assolutamente possibile grazie alla terza deroga contenuta nella legge Amato. Capiamo meglio come funziona.
La legge Amato conta tre deroghe risalenti al 1992 che ancora oggi permettono di andare in pensione con soli 15 anni di contributi.
Per avere diritto alla pensione di vecchiaia sono di norma necessari 20 anni di contributi. Ma chiunque possieda degli specifici requisiti, può averne accesso anche con 5 anni in meno.
Come si può facilmente immaginare, i requisiti sono molto selettivi, escludendo dunque un numero piuttosto ampio di persone.
Capiamo insieme chi può beneficiare di questa terza deroga.
Legge Amato, con la terza deroga puoi accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi
I requisiti molto ristretti che è necessario soddisfare per rientrare nella terza deroga della legge Amato del 1992, escludono automaticamente una fetta piuttosto ampia di lavoratori.
Sono solo alcuni casi particolari che potranno beneficiare di questo accesso anticipato alla pensione di vecchiaia.
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L’ultima delle tre deroghe è sicuramente quella più puntigliosa e rigida, nonché di difficile interpretazione. Non sono state poche le richieste di chiarimento sul web: tantissimi lavoratori non sono riusciti a capire se rientrano o meno tra i chi possiede i requisiti giusti.
In realtà, per comprenderle bene, è necessario fare un passo indietro e ragionare sul periodo in cui il governo ha approvato la legge Amato.
La riforma previdenziale del 1992 ha stabilito le caratteristiche per avere accesso alla pensione di vecchiaia: inizialmente prevedeva il versamento di 15 anni di contributi. A causa dell’irrigidimento dei requisiti, si è pensato di tutelare alcuni lavoratori ormai vicini alla pensione e che l’hanno vista sfuggire a causa dell’aumento da 15 a 20 anni.
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I requisiti necessari per accedere alla pensione con 15 anni di contributi
Oggi, molto probabilmente le regole appaiono discriminatorie. La terza deroga permette il pensionamento all’età di 67 anni per i lavoratori che hanno versato almeno 15 anni di contributi, che hanno almeno 25 anni di anzianità contributiva (vale a dire che hanno versato il loro primo contributo almeno 25 anni prima della richiesta di pensionamento) e che hanno versato per almeno 10 anni contributi non sufficienti a coprire l’intero anno contributivo.
E’ molto evidente che la terza deroga della legge Amato si concentra a tutelare le persone che hanno avuto carriere discontinue e precarie: viene infatti richiesto di non aver versato le 52 settimane necessarie alla copertura dell’anno, per almeno un decennio.
Questo è il punto che viene compreso in minor misura da chi cerca di capire se possiede o meno i requisiti adatti.