Il cashback torna ad essere uno degli argomenti più discussi tra gli italiani, non mancano novità al riguardo: ecco quali sono
In questi ultimi due anni molti cittadini italiani hanno avuto la possibilità di ottenere un rimborso sulle spese online e non solo attraverso il fenomeno del cashback. Da adesso in poi però le cose sono cambiate e soltanto i possessori della Postepay potranno usufruire del piano rimborsi previsto dallo Stato.
Si presenta tale situazione dal momento che il Governo ha cancellato dalla Legge di bilancio la possibilità di ottenere un aiuto per mezzo di carte di credito o bancomat diverse dalla Postepay.
Cashback, tutti i dettagli per i possedenti di Postepay
Secondo le ultime disposizioni che i cittadini possono leggere sul sito delle Poste, chiunque possegga la Postepay o Postepay Evolution con IBAN potrà usufruire del Cashback. In che modo? Avranno la possibilità di ricevere un euro di rimborso per ogni 10 euro spesi.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE>>>Le professioni del futuro: quali sono i mestieri più richiesti dell’epoca digitale
E c’è una novità: tutti coloro che possiedono la carta o Bancoposta potranno accumulare fino a 10 euro di rimborso al giorno. Per ottenerlo si dovrà attivare il piano previsto attraverso l’applicazione disponibile gratuitamente su App Store e Google Play Store.
Al momento dell’acquisto fisico, i clienti dovranno mostrare alla cassa il codice QR. Tale agevolazione sarà possibile solo con le attività convenzionate con Poste Italiane. Il piano rimborsi sarebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2021, ma è stato prorogato fino al 31 marzo 2022.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE>>>Lotteria Italia, i biglietti vincenti del 6 gennaio. Estrazioni in diretta
Tutti gli altri dovranno dire addio al cashback, il Ministro Draghi ha deciso di accantonare definitivamente l’idea, visto che i costi per mantenerla erano elevati. Infatti, secondo quanto si legge su Key4biz.it: “Il costo del progetto, pari a 4,75 miliardi di euro, risulta superiore alle potenzialità di recupero di gettito evaso e non ha ottenuto effetti significativi nei settori a più elevata propensione all’evasione fiscale”.
In conclusione il Governo ha spiegato che per il momento l’Italia non ha bisogno di tale iniziativa, in quanto non risulta necessaria ai fini del benessere economico dei cittadini.