Sapevi che il tuo anno di nascita è un requisito indispensabile per determinare quando potrai andare in pensione? Scopriamo cosa bisogna sapere e capiamo se anche tu puoi andarci nel 2022.
Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo anno: il 2022 è ufficialmente cominciato e, dal momento che vediamo da un periodo molto difficile, tutti speriamo che ci riservi eventi e notizie positivi.
Il 2022 è l’anno in cui vedremo anche attuate tutte le nuove misure che il Governo sta ragionando, volte a risanare l’economia del nostro Paese. La situazione si fa piuttosto urgente, perché fronteggiare anche solo le spese minime sta diventando sempre più difficile. In tutto questo ricoprono delle posizioni predominanti nelle nostre vite i compensi che percepiamo a lavoro e le pensioni.
In quanto a quest’ultimo argomento, non molte persone sanno che è bene tenere d’occhio il proprio anno di nascita, perché si rivela essere uno dei requisiti indispensabili per determinare quando è ora di andare in pensione. Entriamo nei dettagli e capiamo cosa bisogna sapere in merito.
Ieri, 31 dicembre, è terminato il periodo di sperimentazione di quota 100. In molti sono in attesa di scoprire se con il nuovo anno potranno accedere al trattamento pensionistico.
Affinché questo accada, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti, sia dal punto di vista contributivo che dal punto di vista anagrafico.
Per andare in pensione nel 2022, si può usufruire di quota 102. Significa che bisognerà avere almeno 64 anni di età e 38 anni di contributi oppure, 41-42 anni e dieci mesi di contributi.
Allo stesso tempo, è da tenere a mente che i nati entro il 31 dicembre 1959 e che con il 31 dicembre 2021 hanno compiuto i 38 anni di contributi, possono accedere a quota 100 anche in seguito.
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Però, il requisito contributivo richiesto per andare in pensione con quota 102 può essere soddisfatto anche non avendo i 38 anni di contributi: il soggetto può fare richiesta per il regime di cumulo. Permette di sommare tutti i periodi assicurativi versati o accreditati presso due o più forme di assicurazione obbligatoria, gestite dall’Inps. Per cercare di capire meglio, possiamo dire che è possibile sommare gratuitamente i contributi versati per l’assicurazione obbligatoria Inps (o forme assicurative sostitutive). Questo vale anche per la gestione separata.
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Non contribuiscono alla somma i contributi versati presso le casse professionali e altri redditi derivanti da un lavoro dipendente o autonomo. Quest’ultimo contribuisce al cumulo qualora si tratti di un’attività occasionale, a patto che non superi i 5 mila euro lordi annui.
L’impossibilità di accumulo viene meno quando si soddisfano i requisiti per la pensione di vecchiaia, cioè al raggiungimento dei 67 anni d’età fino al 31 dicembre 2024.
Chi appartiene al mondo scolastico o all’Afam, per accedere a quota 102 deve presentare la domanda entro il 28 febbraio 2022.
I dipendenti pubblici possono richiedere l’anticipo del trattamento di fine rapporto o servizio.