Mancano pochissimi giorni al 2022: tra le rivoluzioni che avranno atto a partire dal primo mese del nuovo anno, sono previsti anche aumenti per le pensioni.
Sono stati resi possibili dalle rivalutazioni in base all’inflazione e al taglio Irpef.
Stanno iniziando ad essere resi pubblici i primi calcoli riguardo gli aumenti delle pensioni, previsti nel 2022.
Questo ricalcolo è reso possibile principalmente da due motivi: la rivalutazione del tasso di inflazione, vale a dire l’aumento dei prezzi, e il taglio dell’Irpef.
Il primo caso è dovuto alla ripresa repentina dei consumi e alle incertezze sul futuro per via della pandemia: la produzione procede con cautela senza soddisfare a pieno la domanda e questo genera un aumento dei costi delle materie prime.
Il secondo motivo invece è una misura di taglio delle tasse appartenente alla manovra di Bilancio 2022 che il Governo ha studiato per risanare l’economia del Paese.
Superbonus, aiuti per le scuole, sgravi per famiglie e imprese, soppressione Irap ditte individuali, Iva ridotta sulle utenze del gas, aiuti per donne e giovani. Sono stati giorni estremamente occupati per i vertici alti. Stanno ragionando e studiando ogni dettaglio per attuare il piano che aiuti i cittadini a riprendersi dal brutto colpo economico subito a causa del Covid.
La Legge che entrerà in vigore a partire dal prossimo mese si pone come obiettivo di risolvere la situazione. Il discorso pensioni rientra esattamente tra le priorità: si mira ad aiutare il cittadino allo scopo di vedere presto una ripresa economica del Paese.
La conseguenza dell’aumento dei prezzi è una maggior difficoltà per chi vive con un assegno fisso.
Il Sole24ore ha reso pubblica una tabella che riassume gli aumenti totali, calcolati in base al taglio Irpef e alla rivalutazione.
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Gli aumenti variano in base al proprio assegno di pensione: da 13 euro mensili per chi percepisce un assegno di 1000 euro a circa 101 euro per chi ha una pensione di 3500 euro al mese.
In sintesi, l’aumento cresce di circa 4 euro al mese direttamente proporzionale alla crescita dell’assegno di 100 €.