Guardate nei vecchi cassetti o nei portafogli in disuso da anni, perché se trovate questa moneta potreste avere un piccolo patrimonio.
Un tempo era usata come si usano oggi i centesimi dell’euro. Passava di mano in mano, si usava per acquistare e nessuno faceva caso alla sua rarità o alla sua importanza. Alcune lire erano rare allora e lo sono ancora di più adesso.
In questo caso stiamo parlando delle 5 lire. Monete che in molti ricorderanno per il loro colore argentato ma soprattutto per la riproduzione di un delfino in tutta la sua lunghezza. Dall’altra parte era invece presente un timone contornato dalla scritta “Repubblica Italiana”.
Queste monete argentee di cui si ricorda più facilmente hanno accompagnato la storia dell’Italia dal 1951 fino al 2001 con l’entrata in vigore dell’euro. Da allora la rarità di alcuni esemplari li ha fatti aumentare di valore e chi ne possiede alcuni potrebbe avere tra le mani un piccolo patrimonio.
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Ovviamente migliore è lo stato di conservazione maggiore sarà il valore che può esser loro attribuito. Ma non è solo questo a farle apparire oggi come qualcosa di valore. Infatti bisogna far caso all’anno di produzione.
Le monete che furono prodotte fra il 1954 e il 1955, ad esempio, presentano la firma dell’incisore appena poco sotto il timone: G. Romagnoli. Queste monete al giorno d’oggi sono stimate per circa 30 euro.
Maggiore è invece il valore di alcune 5 lire Delfino prodotte nel 1969 che presentano un errore di incisione. L’anno di produzione infatti è stato rappresentato con il primo “1” capovolto. Un errore che ha valso alla moneta il valore attuale che si aggira tra i 40 e i 90 euro.
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Tra quelle più ricercate però troviamo le 5 lire Delfino prodotte nel 1956. Ne furono prodotti solo 400.000 esemplari e il loro valore può oscillare tra i 90 e i 3.500 euro.