Richiama le emozioni del Natale e quelle della bontà, ma soprattutto le aspirazioni personali. La vendita di un pezzo di storia.
Un tempo, quando i telefonini entrarono a far parte della vita delle persone, servivano più che altro per fare chiamate. Mentre i messaggi avevano un certo fascino. Ricevere o inviare un messaggio era inizialmente qualcosa di un po’ inusuale che poteva rivelare timidezza o semplice interesse.
Ci volle poco perché si iniziasse a usufruire dei vantaggiosi pacchetti minuti e messaggi, scoprendo così che inviare gli allora SMS era più pratico e soprattutto divertente per i giovani. Un mondo che le nuove generazioni a volte difficilmente riescono a immaginare, e che per chi l’ha vissuto sembra talmente lontano da appartenere a un’altra vita.
Eppure, come spesso accade, il passato torna a ricordarci che se viviamo dove siamo ora è solo grazie a lui. La tecnologia ha fatto passi da gigante e ogni tanto si ferma per mettere un punto e dichiarare i suoi straordinari livelli. Il punto messo ora riguarda un SMS che è stato incorniciato e venduto.
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Si tratta di un momento emozionante per il progresso tecnologico e per tutte le straordinarie menti che ci hanno lavorato. Era il 1992 quando il programmatore della Vodafone, Neil Papworth, durante una festa natalizia, fece squillare il telefono del suo collega, Richard Jarvis. Un messaggio semplice con scritto “Merry Christmas” che segnò la storia per sempre.
Il primo messaggio, il primo augurio natalizio inviato con un SMS, un messaggio che torna oggi a far parlare di sé. Perché infatti è stato proprio questo ad essere incorniciato digitalmente con un modernissimo non-fungible token (Nft), certificato, siglato e venduto all’asta.
Il compratore è voluto rimanere anonimo, ma non sono rimasti oscuri il prezzo della battuta e la fine che farà il ricavato. Lo singolare messaggio è stato acquistato per 107 mila euro e il denaro sarà devoluto all’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
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Difficile sapere se al momento dell’invio di quel messaggio il programmatore poteva immaginare che circa trent’anni dopo quel suo “invio” sarebbe tornato. Di nuovo sotto Natale torna un po’ di emozione legata al progresso, ai sogni e agli obiettivi che si vogliono raggiungere e che a volte superano ogni aspettativa.