Tanti cimeli appartenuti a Maradona sono stati battuti in una asta. Alcuni fans si sono assicurati di tutto, anche la sua prima auto.
Diego Armando Maradona è diventato un dio a tutti gli effetti, dopo la sua dipartita avvenuta il 25 novembre 2020. Milioni di persone ancora oggi tributano omaggi e profondo rispetto per un uomo che ha contribuito a cambiare il calcio.
E che anche quando era in vita veniva considerato una divinità di questo sport. Un grande in campo, allo stesso modo di quanto grande erano i suoi problemi nella vita di tutti i giorni. Di Maradona si è detto e si è scritto di tutto, e lui stesso aveva confermato le controverse vicende che lo avevano visto come protagonista in negativo.
Ogni volta lui però non si è nascosto, mettendoci sempre la faccia. E di lui chiunque lo abbia conosciuto serba un bellissimo ricordo. Come i calciatori che Maradona ha allenato nella sua carriera in panchina. C’erano regali per tutti al termine della stagione, ed un rapporto umano, nella vittoria come nella sconfitta.
Ora si ritorna a parlare di Maradona per via della messa all’asta di alcuni suoi beni. Si tratta di una novantina di cimeli della natura più disparata, tra oggetti grandi e piccoli, pregni di significato oppure di semplice uso comune.
Maradona, messi all’asta i suoi beni: quali sono
Tra questi spicca una sgangherata Fiat 128 del 1982, auto molto diffusa in Sud America all’epoca. Si tratta della prima macchina che il giovane Diego Armando poté permettersi con i primi soldi racimolati da professionista, all’Argentinos Juniors prima, ma soprattutto dopo la sua annata al Boca Juniors, che l’avrebbe proiettato subito dopo al Barcellona.
L’ex capitano del Napoli ha posseduto anche altre due vetture di ben altra caratura: si tratta di due BMW. All’asta sono state battute anche delle cravatte, del materiale sportivo e diverse altre cose, tra cui persino la casa della madre e del padre, rimasta però invenduta, con prezzo base di 900mila dollari.
Il tutto si è svolto online, di comune accordo tra i figli legittimi del Pibe de Oro, ovvero Dalma, Giannina, Diego Jr, Jana e Diego Fernando, e la magistratura di Buenos Aires. Per tutti loro è stato un modo per capitalizzare parzialmente dalla vendita ed al tempo stesso di liberarsi di quei beni che generavano comunque delle spese.
Ad ogni modo sembra che gli oggetti più preziosi non siano andati all’asta e che i figli del grande campione continueranno a tramandarsi in famiglia.