Panettoni, stanno aumentando i prezzi: le materie prime sono introvabili!

A lasciare la sua testimonianza è il pasticcere Stefano Fugazza, che dall’8 novembre sforna 40 kg di panettone artigianale al giorno, nel suo laboratorio di Via Vallazze. Ha testimoniato un aumento dei prezzi dei panettoni dovuti al rincaro delle materie prime.

aumento prezzi panettone
(Pixabay)

Il laboratorio di Fugazza vede Stefano come pasticcere di terza generazione. Esiste infatti dal 1911 e, per la prima volta nel 2021 è alla continua ricerca delle materie prime necessarie a produrre i dolci tanto amati nel periodo natalizio.

Fugazza ci spiega il ruolo fondamentale del pirottino nella produzione del panettone. Sembrerebbe che quest’anno le cartiere si siano ritrovate senza la fornitura di cellulosa per fabbricarlo, dunque i pasticceri hanno saputo ad un mese e mezzo dal Natale che avrebbero faticato a trovarlo. Anche lo avessero trovato disponibile, i prezzi sarebbero stati doppi rispetto all’anno precedente.

Ma non finisce qui, ci sono altri motivi per cui quest’anno troviamo i panettoni a prezzi che salgono fin sulle stelle. Capiamone qualcosa di più…

I prezzi dei panettoni in aumento, ma cosa sta succedendo? Dai materiali introvabili alla crisi dei mezzi di trasporto

aumento prezzi panettone
(Pixabay)

Rilevante il cambio di prezzo di un singolo pirottino: parliamo del passaggio da 35 a 60 centesimi per ogni pezzo. Persino la protezione trasparente del panettone e la scatole sono risultate introvabili e con costi in forte aumento: Fugazza spiega che anch’esse sono fatte di carta e che hanno subito un rincaro che va rispettivamente da 3 a 8 centesimi e da 45 centesimi a 2 euro.
E’ impossibile contrattare, dice Fugazza, visto quanto sono diventati introvabili.

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Ad aggravare ulteriormente la situazione è stata la crisi nel settore dei trasporti. Il pasticcere ha dichiarato che a Milano arrivano canditi da Pantelleria e dalla Turchia ma ci sono stati importanti rallentamenti a causa dei conducenti provenienti dall’Europa dell’Est e vaccinati con il vaccino russo Sputnik, non riconosciuto in Europa.
L’arrivo di carta e cioccolato è rallentato anche dall’instabilità degli andamenti lungo le rotte dei noli marittimi.
Tutto questo ha comportato inevitabilmente un aumento del 15% dei costi di produzione, da 2 euro a 3 euro per ogni panettone.

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Fugazza asserisce infine che non è corretto riversare sul cliente il prezzo in aumento della materia prima. Questo comporterebbe ad una riduzione di acquisti nel periodo natalizio, dunque il prezzo finale di un prodotto artigianale è stato aumentato solamente del 10%. La differenza restante ricade come responsabilità del fabbricante. Non tutti, però, riescono a reggere il colpo: il pasticcere infatti ha già visto chiudere tre punti vendita nella stessa Città Studi.

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