L’INPS ha deciso di versare, a tutte le donne che faranno domanda di pensione, ulteriori 22 settimane di contributi
Il mondo del lavoro è decisamente cambiato negli ultimi anni. In precedenza, dopo un periodo di apprendistato, si iniziava a lavorare stabilmente con un contratto a tempo indeterminato.
Oggi purtroppo tale prospettiva è solo un sogno per tutte quelle persone che, nel corso della loro età lavorativa, sono spesso chiamate a reinventarsi anche cambiando attività.
Un problema questo particolarmente sentito dalle donne che spesso, sia durante che dopo la maternità, possono trovare non poche difficoltà per rientrare nel mondo del lavoro.
Proprio per venire incontro a simili realtà ed agevolare ulteriormente l’accesso alle pensione per le donne l’INPS ha pensato di mettere in campo nuove agevolazioni.
L’INPS ha pensato bene di mettere in campo delle agevolazioni che permettano alle donne di non perdere, ai fini contributivi, i periodi di maternità vissuti al di fuori di un contratto di lavoro.
Ad una donna, impegnata in un’attività lavorativa, generalmente spettano 22 settimane di congedo obbligatorio coperto da contributi che saranno utili ai fini del calcolo pensionistico.
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Il tutto è regolamentato dall’articolo 25 del D. Lgs. n. 151/2001. L’INPS ha quindi stabilito che tale trattamento sarà applicabile anche nel caso in cui la donna in dolce attesa non sia legata a nessun rapporto di lavoro.
In questo caso le 22 settimane vengono concesse dall’INPS a coloro faranno domanda e si faranno carico di un onere per coprire i contributi.
Quando si presenta la domanda occorre che la lavoratrice possa vantare almeno 5 anni di contribuzione versati in costanza del rapporto di lavoro. Altro fattore importante è che la donna non sia la titolare di un trattamento pensionistico, fatta eccezione per quella di invalidità e pensioni.
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Per ogni periodo di maternità le lavoratrici avranno la possibilità di riscattare fino a 22 settimane di contributi validi ai fini del calcolo pensionistico.