Pensioni con 20 anni di contributi non sono un miraggio: nella riforma potrebbe essere contemplata tale possibilità. Ma come?
Il Governo sarebbe in procinto di definire la riforma pensioni. Con ogni probabilità sarà detto addio a Quota 100 in favore di Quota 102. Un passaggio che si traduce in un innalzamento dell’età in cui sarà possibile chiudere con il mondo del lavoro. Eppure, non tutto sarebbe “perduto”. Secondo alcune indiscrezioni il Governo starebbe valutando l’ipotesi di pensioni con 20 anni di contributi: Quota 87 e la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).
Riforma Pensioni, 20 anni di contributi per lasciare il lavoro: la possibile novità
Nonostante la strenua opposizione della Lega, Quota 100 sarà con ogni probabilità sostituita con Quota 102. Una circostanza che si traduce nell’innalzamento della soglia d’età in cui ci si potrà ritirare definitivamente dal lavoro.
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Nel caso di Quota 102, gli anni di contributi, infatti, dovranno essere 38. Ma forse, riporta Trend Online, c’è ancora una speranza per poter andare in pensione con soli 20 anni di contributi versati. Si parla di Quota 87 e la RITA.
Ma procediamo con ordine. Fino alla fine del mese di dicembre, i lavoratori che posseggono tutti i requisiti per aderire a Quota 100 (almeno 62 anni d’età e 38 di contributi) potranno avanzare la relativa domanda. Dopo quella data la possibilità è che si rientri nella 102 (dove gli anni divengono almeno 64 ma quelli di contributi restano gli stessi). La misura tanto voluta dal Carroccio, costerebbe troppo alle casse dello Stato ed è così che il Governo starebbe procedendo alla sua sostituzione.
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Intoccabili, invece, parrebbero Opzione Donna e Ape Sociale sul quale il premier Mario Draghi non vorrebbe indietreggiare. Queste due misure prevedono rispettivamente un’uscita dal mondo del lavoro per le donne a 59 anni per le dipendenti e 60 per le libere professioniste, e 59 anni per chi richiede l’Ape. A livello contributivo si rimane sui 30 per quest’ultima e 35 per Opzione Donna. Uno standard di molto lontano rispetto alle direttive europee.
Un sistema – quello Italiano- che secondo Bruxelles non potrebbe reggere. Eppure poter andare in pensione con 20 anni di contributi – addirittura- non sembrerebbe un miraggio. Con la riforma Fornero – infatti- affiancando almeno 67 anni di età ciò sarebbe possibile. Ma come? Perché nel 2021 non è stato effettuato, riporta Trend Online, alcun ricalcolo. A causa della pandemia, le aspettative di vita sono calate e pertanto nessun “aggiornamento” è stato eseguito.