Attraverso un emendamento al vaglio della Commissione Bilancio alla Camera potrebbe essere prorogato di un altro semestre il contratto dei navigator.
Con il Recovery Plan potrebbe essere approvato un emendamento con cui verranno prorogati di altri sei mesi i contratti dei navigator, ossia coloro i quali hanno il compito di aiutare i centri per l’impiego a trovare un lavoro per i percettori di Reddito di Cittadinanza. A poter rendere possibile l’attuazione, la possibilità che i navigator passino sotto la gestione delle Regioni in luogo dell’Anpal.
Un passaggio dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro alle Regioni. Con questa manovra potrebbe essere possibile prorogare i contratti ai navigator in scadenza nel 2021. Stando a quanto riporta Sky Tg24, con un emendamento al Recovery la Camera starebbe valutando, infatti, la possibilità di far slittare di altri 6 mesi il loro impiego.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Buoni pasto, ottime notizie per chi lavora da casa
Al vaglio dell’Esecutivo, dunque, non soltanto una revisione del Reddito di Cittadinanza, ma anche la regolamentazione di coloro i quali hanno il compito di aiutare i centri per l’impiego a trovare un lavoro per i percettori della misura.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Esenzione dal Green Pass: chi può richiederla e a cosa serve
Solo lo scorso mese erano iniziate a circolare le voci sul possibile licenziamento dei 2500 navigator, e gran parte di loro avevano avviato delle manifestazioni in segno di protesta e per chiedere una tutela dei loro diritti. Delle esternazioni che potrebbero aver, quindi, sortito il loro effetto considerati gli ultimi risvolti.
Nell’emendamento si legge che l’obbiettivo ultimo sarebbe quello di “riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione – riporta Sky Tg24– professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di up-skilling e re-skilling”. I soggetti beneficiari sono ovviamente i percettori di Reddito di Ciittadinanza e Naspi, Disoccupati e soggetti che ricevono la Cassa Integrazione.
Il fine ultimo, dunque, è quello di puntare sulla formazione e sulle politiche attive previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investendo circa 2 miliardi euro su di essa. Così facendo si vorrebbe non soltanto diminuire il tasso di disoccupazione ma anche sgravare le finanze dello Stato.