Un modo di incartare i regali antico ma che ritorna per offrirci un po’ di innovazione sofisticata e anche ecosostenibile.
Arriva dal lontano oriente e da una storia del passato. Si tratta di una vera e propria tradizione giapponese che piano piano e quasi in sordina sta conquistando anche qualche occidentale. Soprattutto coloro che sono attenti a un mondo sostenibile e che non disdegnano mai un po’ di attenzione alla moda.
Potrebbe essere definito un modo originale e sicuramente molto apprezzato per incartare i regali. Sia per chi li fa che per chi li riceve, ma potrebbe anche essere visto come un doppio regalo, tutt’altro che dispendioso ma molto utile.
La sua terra di origine è il Giappone. Ha avuto origine già nel VII secolo quando pezzi di stoffa venivano usati per portare gli indumenti nei bagni pubblici e poi, gli stessi, venivano adoperati come tappetini da mettere per terra. Da qui deriva anche il nome di questa originale pratica: furoshiki, furo, bagno, e shiki, dispiegare.
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L’arte del Furoshiki per incartare i regali
Solitamente, e per comodità, si utilizza un tessuto di forma quadrata ma che può avere diverse dimensioni. Ci sono vari negozi che vendono stoffe adatte allo scopo, come ad esempio i tenugui, ovvero i tradizionali asciugamani giapponesi in cotone.
Che siano di cotone, di seta, di lino o di lana, sfrangiati, ricamati o abbelliti con perline, non ha importanza. Quello che conta è l’eleganza e il risparmio. Infatti per i giapponesi è un simbolo di raffinatezza che riflette la loro ospitalità e pur non conoscendone tutti la storia suscita qualcosa di particolare un po’ a tutti noi.
Inoltre, modernizzando un po’ la tradizione, si potrebbero sostituire i pezzi di stoffa con sciarpe, scialli, tovaglie o tende che non si usano più. Lo scopo potrebbe essere solo quello di fare economia di carta oppure quello di offrire oltre al regalo un accessorio in più che può diventare un centrino o un copritavolo.
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Per i regali di piccole dimensioni di possono comprare anche dei foulard da regalare insieme al regalo stesso. Insomma ognuno può sbizzarrirsi con le idee anche in base alle persone a cui andrà a fare i regali. Quello che conta sono le tradizioni che tornano a galla e che ci aiutano a risparmiare sull’uso della carta e sullo sfruttamento dei boschi.