Al vaglio della Camera la possibilità di introdurre una multa per tutti quegli esercenti che rifiuteranno i pagamenti con il bancomat: la proposta.
Con l’introduzione del Cashback l’allora Governo in carica aveva quale fine ultimo quello di incentivare i pagamenti tracciati e limitare quanto più possibile l’utilizzo del contante. Una modalità non tracciabile, che spesso agevola l’evasione ed il cosiddetto guadagno in nero. In realtà è da anni ormai che le Istituzioni cercano di puntare alla sostituzione della moneta liquida, introducendo misure stringenti per gli esercenti. Come ad esempio l’obbligatorietà di possedere un pagobancomat. Eppure, ci sarebbe ancora qualcuno che si rifiuterebbe di accettare tale modalità di pagamento. Per questo motivo la Commissione Bilancio della Camera starebbe valutando la possibilità di introdurre delle multe per chi non accetta bancomat e carte di credito.
Sarebbe al vaglio della Commissione Bilancio della Camera la possibilità di introdurre una multa nei confronti di coloro che decidono di rifiutare pagamenti con bancomat.
Stando a quanto riporta la redazione di TgCom24, si starebbe concretamente valutando di prevedere una sanzione per tutti coloro i quali dovessero non accettare pagamenti elettronici. Il suo ammontare dovrebbe essere pari nel suo minimo a 30€ aumentata del 4% del valore della transazione per cui l’esercente ha rifiutato la corresponsione con quelle modalità.
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Una norma, questa, non di certo nuova considerato che era stata già inserita nella scorsa Finanziaria ma che poi era andata perduta nei meandri dell’approvazione. Oggi, però, a quel dettato sarebbe stata inserita un ulteriore specifica. L’esercente non sarebbe sanzionabile se accetta il pagamento con almeno una tipologia di carta di credito o debito appartenenti ad un circuito.
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La possibilità che tale norma possa essere varata ha subito allertato le Associazioni di categoria. In particolare, la Confcommercio avrebbe fatto notare – riporta Tgcom24– che se da un lato il Governo vuole incentivare ai pagamenti elettronici, dall’altro dovrebbe cercare di calmierare i costi delle commissioni che gravano sia sulle imprese che sui consumatori. Si dovrebbe potenziare il credito di imposta di cui può usufruire l’esercente e possibilmente azzerare le commissioni per quelli che vengono definiti micropagamenti.