Quando è possibile avanzare richiesta allo scopo di ottenere la pensione di invalidità, che rappresenta un aiuto economico fondamentale.
La pensione di invalidità è una cosa che tendiamo ad associare a chi si trova generalmente indirizzato verso la terza età o non è comunque giovanissimo. In realtà non è così.
Anzitutto va specificato come questo sussidio erogato con cadenza mensile dall’INPS spetta a chi ha almeno il 74% di una condizione fisica o neurologica tale da alterare ed impedire le più comuni azioni quotidiane.
Per avere la pensione di invalidità occorre farsi riconoscere il sussistere di patologie o di condizioni che hanno arrecato danni al cervello, al sistema nervoso ed al fisico. L’INPS stesso provvede a verificare se e quanto un individuo debba essere destinatario di una pensione di invalidità.
Pensione di invalidità, in quali casi è possibile fare domanda per averla
Anche demenza, autismo, schizofrenia e varie loro tipologie e varianti sono riconosciute come passabili dell’assegno mensile da parte dell’Istituto di Previdenza Sociale. Si fa riferimento anche a quelle sindromi che portano a “profonda disorganizzazione della vita”.
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Si tratta di situazioni che possono avere luogo a tutte le età e che colpiscono anche diversi individui in età giovane, magari sui trenta anni o anche meno. E questo porta tali persone a dovere fare ricorso a delle cure costanti, oltre che a limitare loro in maniera quasi del tutto netta qualsiasi accesso al mondo del lavoro.
Ad ogni modo si riscontra un aumenti mensile di almeno 9 euro per quanto riguarda le pensioni minime, che andranno da 515,58 euro a 524,34 euro. Sale anche l’assegno sociale da 460,28 a 468,10 mensili.
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Una condizione di invalidità può portare ad un assegno da parte dell’INPS di oltre 650 euro al mese. Questo a seconda della percentuale riscontrata di condizione invalidante e di livello di gravità.