Ecco la tredicesima tradizionale dell’ultimo mese dell’anno. Toccherà a diversi tra lavoratori dipendenti e pensionati, ma con anche le tasse.
A dicembre arriva puntuale, per la gioia di tanti, la tredicesima. Si tratta di un surplus ulteriore che va ad aggiungersi agli stipendi dei lavoratori dipendenti e di chi percepisce la pensione.
Il suo importo riflette quello che sarebbe quanto percepito normalmente con una normale mensilità. Con il risultato che alla fine il bonifico o l’assegno ricevuto all’ultimo mese dell’anno raddoppia. Ma la tredicesima è soggetta a tassazione.
Ed è possibile effettuare un calcolo di quanto lo Stato trattiene sulla stessa. Viene preso in considerazione lo stipendio lordo da cui sottrarre quei bonus che invece vengono associati di consueto allo stipendio od alla pensione normale, tra i vari bonus che ci sono in circolazione.
Sempre a proposito della tredicesima sappiamo che essa matura progressivamente di mese in mese, diventando più corposa per l’appunto per ogni mensilità di lavoro registrata. Per quanto concerne la sua tassazione invece, essa è soggetta all’Irpef.
Bisognerà fare riferimento al proprio scaglione di appartenenza, che si calcola in base al reddito annuale. A seconda della soglia massima nella quale rientrano i guadagni percepiti nel corso di un anno, si dovrà detrarre una precisa percentuale dello stipendio.
Le aliquote Irpef attuali sono le seguenti:
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Di recente è stata però annunciata la riforma del Fisco, che porterà il numero delle stesse aliquote ad essere ridotto da cinque a quattro. La nuova ripartizione sarà la seguente:
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Per la tredicesima occorrerà fare riferimento ancora alle aliquote vecchie, dal momento che ci vorranno ancora dei mesi prima che la riforma diventi operativa. Inoltre dalla ulteriore mensilità bonus andranno detratti anche i contributi, che si attestano sul 9,19% dell’importo mensile.