Il bonifico bancario, cosa si nasconde dietro la causale

Compilare i campi per effettuare un bonifico bancario può aiutare o ritorcersi contro di noi. Quindi è bene conoscere alcune regole importanti.

Causale bonifico bancario
Causale bonifico bancario (Foto da Pixabay)

Il passaggio di denaro da una persona a un’altra deve essere in qualche modo sempre giustificato. Specie se si tratta di bonifici bancari è consigliabile compilare il campo relativo alla causale. Questo non è soggetto a nessun obbligo di compilazione, in quanto è più un’autodichiarazione che una dichiarazione vera e propria. Eppure la sua compilazione potrebbe levarvi dall’occhio del mirino.

Infatti, con l’anagrafe tributaria (istituita con il decreto del presidente della Repubblica il 29 settembre 1973 n. 605) tutti i movimenti bancari vengono passati al vaglio. Si tratta di una banca dati che raccoglie e elabora i dati relativi proprio al fisco di tutti i contribuenti italiani e tramite questa vengono effettuati tutti i controlli del caso.

Tra le operazioni che suscita maggior sospetto e che vanno ad attirare l’attenzione su tutto lo storico riguardante il contribuente vi sono quelle disposte a favore di parenti. Infatti queste sono manovre che si prestano più facilmente a situazioni vaghe o ambigue che poi l’Agenzia delle Entrate vuole risolvere per vederci chiaro.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE ->Bonifico parlante, cos’è e come si compila: perché è così importante?

Come compilare il campo della causale

Bonifico Bancario tra parenti
Bonifico Bancario tra parenti (Foto da Pixabay)

Per evitare di subire controlli che potrebbero poi portare ad altri problemi e magari a delle sanzioni è bene conoscere alcuni aspetti relativi alla compilazione del campo della causale. Infatti le conseguenze del vostro pagamento variano di molto proprio in base al motivo del perché è stato fatto.

Il campo può anche non essere compilato ma questo potrebbe suscitare maggiore interesse. Se invece viene compilato con le parole relative a donazione, regalo, contributo e prestito è bene sapere che queste identificano pagamenti ben differenti fra loro.

Per donazione infatti si intende una somma ceduta a titolo gratuito, mentre il contributo implica che la somma offerta non copra totalmente la spesa che il destinatario andrà a sostenere. Il prestito invece tiene aperta la considerazione di una somma che dovrà poi essere restituita.

LEGGI ANCHE ->Contributi a fondo perduto, chi ne può beneficiare? La scadenza è vicina

Usare quindi la forma “Regalo” o “Donazione” è forse il modo migliore per tenersi alla larga da inutili controlli. Anche se per le donazioni è bene sapere che queste possono essere soggette a delle tassazioni e in alcuni casi deve essere presente il notaio. Quindi in conclusione è bene sempre fare le cose con onestà e dichiarare il vero seguendo tutte le regole del caso.

Gestione cookie