Canone Rai nella bolletta della luce sarà presto un ricordo. Cosa rischia chi non lo paga

Il pagamento del Canone Rai è un’imposta sulla detenzione di almeno un apparecchio televisivo per nucleo familiare. Novità importanti al riguardo

Televisione, Canone Rai
Televisione, Canone Rai – Foto da Pixabay

Il Canone Rai in Italia è un’imposta a prezzo unico sulla detenzione di almeno un apparecchio televisivo per nucleo familiare. Significa che il pagamento copre la presenza nella dimora dell’intestatario anche di un numero superiore di elettrodomestici atti alla ricezione di radioaudizioni televisive.

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Con la legge di stabilità del 2016 introdotta dal governo Renzi, al fine di evitare tentativi di evasione fiscale, il pagamento di questa imposta è stato inglobato nella bolletta dell’energia elettrica per un importo pari a 90 euro, addebitato per 10 mensilità da 9 euro ciascuna. L’importo precedente era di 113 euro. In arrivo novità al riguardo.

Canone Rai: le novità che affronteremo imposte dalla Commissione Europea

Televisione Canone Rai
Televisione Canone Rai – Foto da Pixabay

Gli italiani troveranno presto nella bolletta della luce solamente i costi relativi ai consumi dell’energia elettrica, lasciando fuori i 90 euro annui di Canone Rai.

Il governo Draghi ha informato nei mesi scorsi della novità; non troveremo più alla voce “Oneri impropri” questa imposta. Come mai? A imporlo è la Commisione Europea che non ritiene opportuno che un gestore dell’energia elettrice si faccia carico di riscuotere per conto dello Stato delle tasse che non competono la sua attività.

Per pagare il Canone Rai dovremmo tornare alle “vecchie abitudini”, quindi autodenunciare di possedere almeno un apparecchio televisivo nella nostra casa. Cosa accadrà ai furbetti che “dimenticheranno” di farlo, cercando di eludere l’imposta?

La sanzione varia da 200 a quasi 600 euro e fino a 2 anni di reclusione.

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Ci sono delle categorie esenti dal pagamento? Sì, eccole elencate:

  • Chi dichiara di non detenere televisori o apparecchi adattabili;
  • Militari delle Forze Armate Italiane, limitatamente agli apparecchi di uso comune destinati a visione collettiva in ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate. Tuttavia, se si possiede un televisore per uso privato, anche se in una struttura militare, l’esonero non è previsto;
  • Militari appartenenti alla Forze Nato, anche se di cittadinanza straniera;
  • Agenti diplomatici e consolari, dei Paesi che esonerino a loro volta i rappresentanti italiani da obblighi analoghi;
  • Rivenditori e riparatori TV, che esercitano l’attività di riparazione o commercializzazione di apparecchiature di ricezione radio televisiva;
  • Imbarcazioni da diporto, purché però non siano adibite all’esercizio di attività commerciali;
  • Radio, collocate solamente in abitazioni private;
  • Autoradio;
  • Anziani con età pari o superiore a 75 anni, con reddito non superiore a 6713,98 euro annuali.
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