Apple risponde alla proposta dell’Unione Europea sul Type-c contestandola. “La proposta è fatta male” secondo l’azienda.
L’Unione Europea ha recentemente avanzato la proposta di rendere standard il connettore USB Type-c per uniformare la modalità di ricarica per tutti i modelli di smartphone, pc portatile e tablet, prodotti dalle aziende tech.
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La proposta è articolata in diversi punti:
- in primo luogo si vuole utilizzare il Type-c come porta standard per tutti i dispositivi ricaricabili. In tal modo si potrà utilizzare un unico caricabatterie per tutti i dispositivi ricaricabili, anche se prodotti da aziende diverse.
- evitare che singoli produttori possano limitare la velocità di ricarica, ma garantire invece una velocità di ricarica identica per ogni caricabatterie che si utilizza.
- vendere separatamente caricabatterie e dispositivo mobile. In tal modo l’utente potrà acquistare il caricabatterie che desidera, favorendo anche l’ambiente, evitando così ulteriori rifiuti elettronici.
- indicare la potenza necessaria alla ricarica di un dispositivo. Così facendo sarà l’utente e scegliere se acquistare un nuovo caricabatterie o piuttosto utilizzare un vecchio caricabatterie di cui già si dispone.
L’Unione Europea propone il Type-c come standard: la risposta della Apple
La risposta della Apple non tarda ad arrivare. Secondo l’azienda di Cupertino la proposta formulata in tal modo si tradurrebbe in un grande freno all’innovazione tecnologica.
Imporre un unico tipo di connettore per la ricarica, secondo l’azienda “danneggerà i consumatori europei rallentando l’introduzione di innovazioni negli standard di ricarica, comprese quelle relative alla sicurezza e all’efficienza energetica. Ridurrà anche la scelta dei consumatori europei rimuovendo dal mercato modelli più vecchi a prezzi accessibili e aumenterà l’e-waste innescando lo smaltimento di cavi e accessori esistenti.”
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Nella sua nota inoltrata direttamente all’Unione Europea, Apple fa presente diversi svantaggi che causerebbe un’imposizione del genere, oltre a far notare alcune lacune nella formulazione della proposta.
Ad esempio, l’UE avrebbe pensato solo al connettore invece di pensare ad una regolamentazione generale per raggiungere l’obiettivo. Andrebbero infatti considerati anche i cavi, che in un’ottica di ricarica rapida, potrebbero fare la differenza.