Addio contanti. Gli aggiornamenti sulla nuova stretta di gennaio 2022

L’addio ai contanti è sempre più vicino. E’ in arrivo nel 2022 la nuova stretta da parte del Governo. Gli aggiornamenti.

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Addio ai contanti – Foto da Pixabay

Tra le tante novità previste per il 2022, quella che spaventa di più la maggior parte dei cittadini italiani è il sempre più vicino e totale addio ai contanti.

Sono previste per il gennaio 2022, infatti, le nuove restrizioni riguardanti i pagamenti in contanti, con l’obiettivo di ridurli il più possibile fino alla totale eliminazione dei pagamenti in cash.

Le transazioni cashless risultano essere molto più tracciabili rispetto all’utilizzo di monete e banconote, permettendo così un maggiore controllo da parte degli enti competenti.

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Tempo fa, l’ormai ex premier Giuseppe Conte aveva espresso la sua propensione verso una società cashless, senza obbligare il paese ad un abbandono totale del contante, ma semplicemente invogliandolo alla digitalizzazione. Queste le sue parole:

“Il governo non ha mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma. Non vogliamo penalizzare nessuno, piuttosto pensiamo a più incentivi. E’ questa la filosofia del governo, ci piacerebbe che voi foste pienamente partecipi di questo patto”

Una società sempre più vicina all’utilizzo di transazioni unicamente digitali comporterebbe un grande passo per la lotta all’evasione.

Verso una società cashless: le strette in arrivo a gennaio 2022

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Contanti – Foto da Pixabay

Per combattere l’evasione fiscale già a luglio 2016 si era impostata una soglia massima di 1999.99 euro per i pagamenti in contanti.

A partire da gennaio 2022 la soglia sarà ulteriormente ribassata, con un pagamento che non potrà essere superiore ai 999.99 euro. I pagamenti superiori a questa soglia andranno effettuati tramite bonifico bancario o con una carta di credito o debito.

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Nonostante le rassicurazioni di Conte sul non penalizzare chi non fosse d’accorso, in realtà si inizia a parlare di sanzioni amministrative previste tra i 3.000 euro e i 50.000 euro.

Una grande mossa per tentare di fermare l’evasione anche se non completamente. Molti grandi e-commerce, ad esempio, pur non utilizzando i contanti pagano una tassazione pari solo al 3%, degli evasori a tutti gli effetti ma tutelati dalla legge.

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