Il Bonus Malus è un meccanismo che si attiva quando si ha colpa nella causazione di un incidente: ma cosa comporta? Una recente sentenza ne avrebbe ridisegnato i contorni.
Il Bonus Malus è un meccanismo che si attiva ogni qualvolta un automobilista ha responsabilità nella causazione di un incidente. Ha, quindi, a che fare con la polizza assicurativa che vedrà, per tale ragione, aumentato il proprio premio. Nel momento in cui si verifica un sinistro, però, non è detto che il tutto si risolva con una constatazione amichevole, ed è lì che intervengono i tribunali e spesso accade che una pronuncia possa andare ad incidere sull’interno sistema. È quanto avvenuto dopo la sentenza del Giudice di Pace di Maddaloni.
Ogni incidente ha le proprie caratteristiche. Delle volte la colpa è solo di un automobilista, in altri c’è concorso. Ancora, a volte può essere richiesto risarcimento diretto, altre invece bisogna citare la Compagnia di controparte. Quando ciò accade si finisce in Tribunale dove i giudici interpretando la legge possono creare dei precedenti. È quanto accaduto, riporta Club Alfa, con il Giudice di Pace di Maddaloni che si è espresso su un caso riguardante il Bonus Malus.
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“Deve essere condannato a risarcire l’assicurato, l’assicuratore che, dopo un sinistro in cui il cliente accetta la proposta di indennizzo del perito ottenendo la liquidazione, aumenta il premio della polizza RC Auto”. Queste le parole del giudicante. Cosa significa in sintesi? Il caso sottoposto all’attenzione del Giudice riguardava quello di un uomo che pur avendo accettato l’offerta avanzata dal perito di controparte, aveva ricevuto un aumento della propria polizza assicurativa.
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Stando a quanto deciso dal Gdp, scrive Club Alfa, la compagnia assicurativa non avrebbe operato con diligenza, ma anzi si sarebbe resa autrice di un comportamento non lecito perché avrebbe apportato una variazione del premio, e ciò – in aggiunta- nonostante la controparte avrebbe avanzato una proposta peraltro accettata e senza che si riscontrasse colpa del ricorrente.
Con questa sentenza, la compagnia è stata condannata a risarcire il suo assicurato. Nonostante quest’ultimo avesse già ottenuto un indennizzo.