Le 100 lire erano le monete più comuni in Italia, ma tra queste ve ne sono alcune in particolare che possono valere più di quanto si possa immaginare.
Le 100 lire sono le monete considerate le più diffuse durante il periodo della lira. Eppure tra queste ve ne è una in particolare che può valere una cifra sorprendente, pur trattandosi della moneta appartenente alla coniatura più comune.
Infatti anche se delle 100 lire tutti ricordiamo quelle con la dea Minerva in realtà ce ne erano altri due tipi altrettanto comuni. Si tratta dell’ultima versione coniata prodotta in onore della FAO. Si distingue dall’altra moneta 100 lire per il materiale, per le incisioni nonché per il peso che è quasi la metà di quello della dea Minerva.
Il materiale del secondo tipo delle 100 lire è il Cupronichel e ogni pezzo ha una dimensione di 2,2mm e un peso di 4,5gr. Di queste ne furono fatti due tipi, uno nel 1993 e l’altro nel 1995. Entrambe hanno su una faccia la Turrita, mentre sul retro ci sono incisioni relative alla FAO.
Eppure, anche se tutti ricordano meno queste due produzioni, non sono loro a valere di più da quando l’euro andò a sostituire la lira.
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Quelle che hanno un valore davvero interessante sono le 100 lire della dea Minerva. Sono state realizzate in Acmonital, una lega costituita da ferro, nichel e cromo e le dimensioni sono di 27,8mm e il peso è di 8gr. Sulla prima faccia è rappresentato il volto di una donna con in basso i nomi dei due incisori Giuseppe Romagnoli e Pietro Gianpaoli. Sul retro è invece incisa la dea romana con sotto l’anno di coniatura.
Vista la sua diffusione la rarità è legata agli anni di produzione. I primi sono quelli più ricercati, quindi gli anni che vanno dal 1955 al 1961, specie se in condizioni di Fior di Conio. Infatti se queste monete sono conservate in uno stato come se fossero appena uscite dalla produzione il loro valore può arrivare anche ai 500 euro.
Ma la versione delle 100 lire Minerva più rara di tutte è certamente quella con la scritta “prova”. La si dovrebbe trovare in basso a destra poco lontano dalla lunga veste della dea. Le poche monete al mondo con questa scritta raggiungono un valore impensabile che si aggira intorno ai 3.000 euro, vista la rarità e l’importanza storica.
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